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Afghanistan: Ghani lancia appello a talebani per pace

(Keystone-ATS) Il presidente afghano Ashraf Ghani Ahmadzai ha rivolto un appello ai talebani ed ai militanti dell’altro gruppo antigovernativo Hezb-i-Islami “a negoziare la pace” con il suo governo. Nel suo primo discorso dopo la cerimonia di insediamento, Ghani ha detto che “siamo stanchi della guerra. Il nostro è un messaggio di pace. Ma attenzione, non siamo deboli!”

Ghani ha quindi sostenuto che “l’instabilità dell’Afghanistan è una minaccia per altri paesi della regione che a loro volta hanno problemi di stabilità che ci minacciano”.

Il nuovo capo dello Stato ha quindi accusato “un certo numero di circoli” di aver trasformato l’Afghanistan nel loro campo di battaglia. “Non dovremmo ignorare – ha ancora detto – le sfide e le minacce che l’Afghanistan si trova attualmente di fronte”.

“Vari paesi arabi stanno esplodendo. E alcuni centri di potere non esitano a considerare la nostra amata nazione come un campo di battaglia. Per questo – ha affermato – noi prendiamo molto sul serio la questione di una pace duratura”.

Poco prima l’ex economista della Banca Mondiale ed ex ministro delle finanze ha giurato come nuovo presidente, insieme ai suoi due vice. In una cerimonia svoltasi nel palazzo presidenziale, Ghani ha assunto la guida del paese succedendo ad Hamid Karzai, rimasto ininterrottamente al potere per 13 anni.

Immediatamente dopo il giuramento Ghani ha firmato un decreto con cui si crea la figura di “Chief Executive Officer” (Ceo) del futuro governo di unità nazionale, non prevista dalla Costituzione afghana. Questo ha permesso all’ex ministro degli esteri Abdullah Abdullah, insieme ai suoi due vice, di giurare a sua volta come coordinatore del governo.

“In questa importante congiuntura della storia dell’Afghanistan – ha sostenuto Abdullah nel suo discorso – siamo uniti come una sola squadra per formare un governo di unità nazionale nell’ambito dell’accordo politico raggiunto” con il presidente Ashraf Ghani.

“Prenderemo iniziative importanti – ha aggiunto – per proteggere i valori dell’Islam, fare riforme fondamentali e apportare cambiamenti a tutti i livelli delle strutture politiche ed amministrative dello Stato”.

Tenendo sempre in mente l’accordo politico, ha quindi concluso, “dobbiamo rafforzare la pace e la stabilità, sviluppare l’economia e far evolvere la cultura politica per istituzionalizzare la democrazia nel paese come gli afghani si meritano”.

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