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Afghanistan: insediamento Karzai, emergenza attentati

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 novembre 2009 - 18:16
(Keystone-ATS)

KABUL - Ore difficilissime attendono l'Afghanistan, ed in particolare Kabul, dove giovedì si svolgerà con la paura di nuovi possibili attentati la cerimonia di insediamento del presidente Hamid Karzai, che si è assicurato un mandato quinquennale grazie all'abbandono da parte dell'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah di un ballottaggio che avrebbe dovuto svolgersi il 7 novembre.
Ripetutamente negli ultimi mesi i talebani, contrari a Karzai ed alla presenza di oltre 100.000 militari Usa e della Forza di assistenza alla sicurezza (Isaf), hanno portato a termine spettacolari attentati nella capitale, dimostrando di poter aggirare le misure di sicurezza messe in opera a protezione di uomini, mezzi e installazioni afghane e internazionali.
L'ultimo di essi, che ha suscitato grande emozione nell'opinione pubblica, è stato realizzato il 28 ottobre addirittura contro un albergo frequentato da personale civile dell'Unama, la Missione dell'Onu a Kabul, causando molti morti.
Memori di ciò, il governo afghano e i vertici delle forze Nato ed Isaf hanno montato un gigantesco sistema operativo di sicurezza, di cui non sono stati forniti per ovvie ragioni i particolari ma che è palpabile già ora, visto il gran numero di uomini di polizia ed esercito dislocato vicino a obiettivi cittadini considerati 'sensibili'.
Data l'eccezionalità dell'evento, il governo ha disposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici. Oltre alla protezione del palazzo-bunker presidenziale dove si svolgerà la cerimonia di insediamento, grande cura da parte delle autorità civili e dei militari della Nato è stata riservata alla protezione dell'aeroporto, in passato oggetto di lanci di razzi, e da dove arriveranno e partiranno le numerose delegazioni straniere invitate.
Per il momento non è stata diramata alcuna lista di personalità presenti. Si sa che interverranno il presidente pachistano Asif Ali Zardari e il vice-presidente indiano Mohammad Hamid Ansari, e numerosi ministri degli Esteri occidentali, mediorientali ed asiatici.
Comunque, in considerazione dell'emergenza sicurezza, il 19 novembre saranno sospesi i voli dallo scalo internazionale - meno quelli notturni diretti alla Mecca per l'Hajj - mentre a Kabul sarà proibito circolare in auto senza autorizzazione. Duro quindi anche il lavoro degli inviati dei media che non avranno accesso al palazzo presidenziale ma solo ad uno speciale Media Center all'interno dell'edificio della tv statale afghana, che si trova fra l'altro davanti al quartier generale dell'Isaf, oggetto di un attentato il 15 agosto (sette morti e un centinaio di feriti).
Fonti del contingente militare internazionale in Afghanistan hanno indicato nelle ultime ore che reparti particolarmente addestrati alle azioni anti-terrorismo sono già mobilitati e che essi entreranno in azione immediatamente in caso di attentati.
Per questa ragione gli esperti hanno raccomandato a tutte le compagnie straniere e agli organismi internazionali di chiedere ai propri dipendenti di non circolare per le vie della capitale, essendo assai probabili azioni terroristiche dei gruppi di talebani interessati a far partire in condizioni di debolezza il nuovo governo Karzai.

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