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Afghanistan: Onu, +25% civili morti nel 2014

(Keystone-ATS) I civili morti nel conflitto afghano nel 2014 sono cresciuti del 25%, mentre i feriti a loro volta hanno visto un incremento del 21%. Lo ha reso noto oggi a Kabul la Missione delle Nazioni Unite di assistenza all’Afghanistan (Unama).

Presentando alla stampa il suo rapporto annuale, l’Unama ha precisato che in totale le vittime civili (morti e feriti) documentate sono state 10.548, il numero più alto dal 2009, in aumento del 22% rispetto all’anno precedente.

Nel documento, intitolato ‘Rapporto annuale 2014 sulla protezione dei civili nel conflitto armato’, si specifica che lo scorso anno i morti sono stati 3.699 e i feriti 6.849. Dal 2009, si dice ancora, lo scontro fra le forze di sicurezza nazionali e internazionali e gli insorti ha causato 47.745 vittime civili (17.774 morti e 29.971 feriti).

Inoltre, per la prima volta lo scorso anno rispetto al 2009, il numero di morti e feriti causato dagli scontri territoriali è stato maggiore di quello dovuto allo scoppio di rudimentali ordigni (ied). Con un forte incremento anche di decessi di donne e bambini.

Stigmatizzando questo aggravamento della situazione, il rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu in Afghanistan, Nicholas Haysom, ha sottolineato che “esso dimostra il poco rispetto delle parti in conflitto per gli impegni presi di protezione della popolazione civile afghana”.

Dal rapporto dell’Unama, peraltro, emerge che gli “elementi anti-governativi” restano responsabili della maggior parte delle vittime civili (72%), mentre la restante parte è addebitata alle forze filo-governative (14%), a impossibilità di determinare le responsabilità (10%) o ad altre cause (4%).

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