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Afghanistan: studenti, no a proselitismo,

(Keystone-ATS) KABUL – Riproponendo una protesta già fatta la settimana scorsa a Kabul, centinaia di studenti dell’università afghana di Mazar-i-Sharif (provincia settentrionale di Balkh) hanno sfilato oggi per le vie della città gridando slogan ostili al cristianesimo e all’ebraismo, e chiedendo anche l’allontanamento dalle aule universitarie dei professori stranieri.
Pronunciando slogan del tipo “morte all’America! Morte agli ebrei! Morte ad Israele!”, scrive l’agenzia di stampa Pajhwok, i dimostranti hanno inveito contro due associazioni cristiane (World Church Services e Norwegian Church Aid) che sono state sospese dal governo perché sospettate di fare attività di proselitismo. Entrambe le Ong hanno comunque respinto categoricamente, e pubblicamente, questi addebiti.
Secondo un’agenzia di stampa internazionale, inoltre, alcuni manifestanti hanno anche bruciato nel corteo una effigie che hanno assicurato essere di papa Benedetto XVI. Da parte sua l’agenzia Pajhwok sostiene che è stata data alle fiamme una foto di Barack Obama.
Deplorando l’esistenza di proselitismo a favore del cristianesimo, Ghulam Nabbi, uno studente della facoltà di economia, ha detto a nome dei compagni che “essendo l’Afghanistan musulmano per più del 99%, il governo è obbligato a prevenire la diffusione di altre religioni”. Manifestazioni e proteste continueranno, ha sostenuto con forza, fino a quando non saremo stati ascoltati, aggiungendo che tutti gli studenti condannano la propaganda del cristianesimo e dell’ebraismo in questo paese dell’Asia centrale e che la protesta pubblica è il solo modo per proteggere l’islam.
Alla fine della manifestazione gli organizzatori hanno distribuito un comunicato in cinque punti in cui si sollecita una punizione esemplare sulla base della legge islamica (che prevede fino alla pena di morte) per i colpevoli di proselitismo e si propone la chiusura di tutti i centri in cui si cerca di convertire i musulmani al cristianesimo. “Azione in cui sono implicati – si dice infine – anche professori di varie università afghane”.
Le proteste sono cominciate dopo che una settimana fa una tv privata locale ha trasmesso un video di una decina di minuti in cui si vedono alcuni afghani pregare Dio, altri mentre vengono battezzati, ed uno zoppo pronunciare le parole: “Oh, Dio, per favore aiutami a seguire Gesù!”.

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