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Aiuto sociale: quota stabile ma cresce la durata di percezione

(Keystone-ATS) In Svizzera, il numero di persone che dipendono dall’aiuto sociale è rimasto stabile nel 2014: la quota nazionale è sempre del 3,2% come l’anno precedente, i beneficiari sono stati 261’983 (+4’791 rispetto al 2013).

La durata di percezione è cresciuta, rivelano le cifre pubblicate oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Una volta arrivate all’aiuto sociale, le persone fanno fatica a tornare nel mercato del lavoro: dal 2008 al 2014 la media della durata di percezione è passata da 19 a 23 mesi, pari ad un aumento di 4 mesi. La quota delle persone che percepiscono gli aiuti sociali per una durata superiore ai 4 anni è aumentata dal 25,8% del 2009 al 27,5% lo scorso anno.

A livello cantonale la situazione è rimasta pressoché invariata, Neuchâtel (oltre il 7%), Basilea Città (quasi al 6%), Ginevra (oltre il 5%), Vaud (quasi al 5%), Berna (oltre il 4%) e Soletta (circa il 3,5%) presentano sempre quote superiori alla media nazionale, mentre negli altri cantoni, tra cui il Ticino (con circa il 2,5% leggermente in aumento rispetto al 2013) e i Grigioni (oltre l’1%), si osservano tassi inferiori alla media.

I bambini e i giovani con meno di 18 anni continuano a essere i maggiori beneficiari di aiuto sociale (invariato a 5,2%). Una quota in crescita lo scorso anno è stata quella delle persone divorziate (5,7%).

Il rischio di dipendere dall’aiuto sociale è quasi tre volte più elevato tra gli stranieri: ne beneficiano infatti il 2,2% degli svizzeri e il 6,3% della popolazione straniera. Dal 2005 la percentuale tra gli stranieri è tuttavia diminuita di 0,3 punti.

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