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Alain Duménil, proprietario “Agefi”, sospettato evasione fisco

(Keystone-ATS) Il proprietario del giornale economico “L’Agefi”, Alain Duménil, è sospettato di non aver dichiarato al fisco circa 54 milioni di franchi. La notizia è stata diffusa oggi da “L’Hebdo” e dal “Tages-Anzeiger”. In particolare, l’uomo d’affari franco-svizzero, domiciliato a Crans-Montana (VS), avrebbe omesso di dichiarare i dividendi della società immobiliare Acanthe Développement di Parigi, di cui è azionista maggioritario. Il suo legale ha annunciato alcuni ricorsi al Tribunale federale.

I fatti contestati riguarderebbero il periodo fra il 2003 e il 2011. L’esistenza di un procedimento contro il proprietario di “L’Agefi” emerge da alcune sentenze diffuse la settimana scorsa dal Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona. I documenti rivelano che la responsabile del Dipartimento federale delle finanze, Eveline Widmer-Schlumpf, ha dato il via libera lo scorso novembre all’apertura di un’inchiesta contro il milionario.

Sono state effettuate perquisizioni, in particolare al domicilio dell’uomo d’affari, e l’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) ha ordinato il sequestro di beni immobiliari e conti appartenenti a Alain Duménil.

Con una decisione presa il 22 luglio scorso, il TPF ha accolto la richiesta dell’AFC di consultare i documenti sequestrati presso un istituto bancario. Alain Duménil si è opposto invano invocando l’immunità diplomatica in qualità di rappresentante della Missione permanente della repubblica di Madagascar all’ONU.

Dalle sentenze del TPF risulta inoltre che l’uomo d’affari ha chiesto di poter ritirare dai suoi conti una somma mensile di 100’000 franchi per mantenere il suo standard di vita. Una richiesta respinta dalla corte.

In base alle informazioni dell’amministrazione delle contribuzioni, Alain Duménil tra il 2004 e il 2008 ha incassato dividendi straordinari della società immobiliare Acanthe Développement, per un totale di quasi 20 milioni di franchi, che non sarebbero stati dichiarati alle autorità fiscali. Duménil è inoltre sospettato di possedere partecipazioni in alcune società francesi, di cui non ha mai menzionato l’esistenza.

Allo stato attuale delle indagini – indicano le sentenze del TPF – l’ammontare degli introiti imponibili non dichiari tra il 2003 ed il 2011 sarebbe sui 54 milioni di franchi, che corrisponderebbero ad una sottrazione di imposte per 20 milioni.

La rivista “Bilan” nel 2012 valutava fra i 100 ed i 200 milioni il patrimonio di d’Alain Duménil, residente in Svizzera dal 1987. Nel frattempo, con averi inferiori ai 100 milioni, non risulta più fra le 300 persone più ricche di Svizzera. Nel 2009, ha acquisito il giornale economico “L’Agefi”, di cui attualmente detiene il 51%.

Il legale di Duménil, Alexandre Faltin, ha sottolineato che l’indagine della AFC è solo agli inizi e che il suo assistito ha diversi argomenti contro la posizione delle autorità fiscali. Contro alcune decisioni del TPF è già stato inoltrato ricorso al Tribunale federale (TF), ha aggiunto Faltin.

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