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Allarme obesità, entro 2030 colpirà 42% americani

(Keystone-ATS) Entro il 2030 gli americani obesi saranno il 42% della popolazione: un totale di circa 110 milioni di cittadini con una massa corporea così pesante da aumentare i rischi di gravi malattie, dal diabete alle cardiopatie, ai tumori. Le ultime previsioni sul continuo aumento del giro vita negli Usa gettano ombre sul futuro non solo della salute, ma anche della bolletta sanitaria.

Elaborati da scienziati della Duke University sotto la guida dell’economista della slaute Eric Finkelsetein, gli ultimi dati suggeriscono che nel 2030 non solo il sovrappeso generalizzato del continente a stelle a strisce salirà, ma i già grassi diventeranno ancora più grassi: i cittadini colpiti da quella che gli esperti chiamano ‘obesità grave’ raddoppieranno di numero. Ben 11 milioni di americani a quel punto saranno tra i 45 ed i 50 kg sopra il loro peso forma.

I costi per il sistema sanitario rischiano di levitare di almeno 550 miliardi dollari rispetto alla situazione odierna: secondo il rapporto infatti già oggi le malattie relative all’obesità rappresentano il 9% del totale della bolletta sanitaria.

A preoccupare in particolare gli studiosi ed i responsabili dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa (Cdc), è il tasso di obesità tra i bambini: “Le conseguenze dell’obesità infantile possono essere gravissime per la salute e la metà degli adulti obesi lo erano già da piccoli”, ha osservato William Deitz dei Cdc.

Al momento attuale il 17% dei piccoli americani hanno girato la boa dell’obesità. Poche le cifre a conforto: una di queste è la relativa stabilità del tasso di obesità tra le donne che non ha registrato un incremento nell’ultimo decennio. Salita invece, sia pure lievemente, l’obesità tra gli uomini e tra i bimbi di colore. In termini assoluti gli americani obesi sono 78 milioni oggi, per il 2030 si prevede che altri 32 milioni si aggiungano alla schiera per un totale di 110 milioni.

Le stime sono emerse dal computo di una serie di fattori di rischio per l’aumento del grasso superfluo tra cui la presenza di ristoranti fast-food, i prezzi del cibo, il tasso di disoccupazione.

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