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Alleanza donne per parità salariale

(Keystone-ATS) Una nuova alleanza femminile si propone di battersi per la parità salariale. Le donne continuano a guadagnare, per un lavoro di uguale valore, il 18,4% in meno degli uomini, in barba alle disposizioni legali, denuncia la coalizione, che esorta le imprese al dialogo e alla trasparenza.

“È giunto il momento di rompere il tabu che imperversa nelle imprese”, ha dichiarato oggi in una conferenza stampa a Berna la consigliera nazionale Franziska Teuscher (Verdi/BE), copresidente della Commissione femminile dell’Unione sindacale svizzera (USS). Nonostante il fatto che il principio di un uguale salario figuri nella Costituzione federale dal 1981, tra il 1998 e il 2006 la differenza si è ridotta solo dello 0,5%. A questo ritmo occorreranno 91 anni per ottenere una parità salariale uomo-donna, ha criticato Marina Carobbio (PS/TI).

Le donne devono parlare dei loro stipendi, informarsi e battersi per il loro valore, ha sostenuto la consigliera nazionale Ursula Haller (PBD/BE). “Spesso non abbiamo le informazioni necessarie per negoziare la nostra remunerazione, in quanto non siamo a conoscenza dell’esistenza di queste differenze”, ha rincarato la democristiana Barbara Schmid-Federer (ZH).

La giornata dell’uguaglianza salariale, mercoledì, e la giornata internazionale della donna giovedì sono l’occasione per avviare la discussione.

L’alleanza femminile chiede a tutte le imprese d’introdurre entro il 2014 il “Dialago sull’uguaglianza dei salari”, strumento lanciato nel 2009 dai partner sociali e dalla Confederazione per controllare le strutture di remunerazione. Solo sedici imprese vi avevano aderito lo scorso novembre, hanno deplorato le oratrici.

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