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Alpiq sopprime 450 posti di lavoro, la metà in Svizzera

(Keystone-ATS) Alpiq ha annunciato la soppressione di 450 posti di lavoro, la metà dei quali in Svizzera. Il gruppo energetico con sede a Neuchâtel ha registrato nei primi mesi dell’anno un calo dell’utile netto del 57% – a 180 milioni di franchi – rispetto allo scorso anno.

I risultati per l’intero esercizio 2011 saranno deficitari, a causa di correzioni di valore e di accantonamenti, ha indicato oggi Alpiq in una nota. Il piano di ristrutturazione, evocato già in giugno, ha l’obiettivo di ricentrare il gruppo sulle attività principali redditizie, aumentare l’efficienza grazie ad un’organizzazione più snella e ridurre i costi aziendali di circa 100 milioni entro la fine del 2012. Alpiq vuole inoltre diminuire l’indebitamento entro la fine del 2014 mediante la concentrazione degli investimenti e l’attuazione di disinvestimenti e cessioni per circa 1,5-2,0 miliardi.

Nel quadro di questa riorganizzazione, all’Assemblea generale del 2012 verrà proposto di spostare la sede centrale di Alpiq Holding da Neuchâtel a Losanna. Le funzioni svolte a Neuchâtel saranno ridistribuite sulle sedi di Olten e Losanna.

Quanto alle soppressioni di posti di lavoro, queste riguarderanno il settore del Trading, le attività internazionali di distribuzione, il Corporate Center e le unità di supporto centrali e regionali. È previsto l’allestimento di un piano sociale per limitare le ripercussioni sociali. Alpiq da lavoro a circa 11’800 persone.

A fine settembre, rispetto allo scordo anno, il fatturato è sceso del 3% a 10,2 miliardi, l’EBITDA è precipitato del 22% a 832 milioni, mentre l’EBIT è crollato del 39% a 418 milioni.

L’evoluzione del mercato a livello continentale spiega in parte il calo degli utili di Alpiq: i risultati di molte aziende elettriche europee sono infatti peggiorati gravemente negli ultimi due anni. Il problema dei cambi negli ultimi mesi ha inoltre accelerato questo sviluppo negativo, afferma il gruppo.

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