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Amy Winehouse: attesa per autopsia

(Keystone-ATS) È ancora mistero sulla morte di Amy Winehouse. Un’inchiesta del coroner è stata aperta oggi e riaggiornata al 26 ottobre, in quanto la polizia non ha trovato nulla di sospetto a casa della star e per ora è impossibile conoscere le cause del decesso. L’attesa è dunque tutta per l’autopsia: i campioni di tessuto sono stati prelevati oggi, in modo da rendere fattibile un funerale il prima possibile secondo le tradizioni ebraiche. Ma i risultati degli esami tossicologici potrebbero farsi attendere per qualche giorno.

E intanto sui giornali si moltiplicano le ipotesi sulle ultime ore di vita della star. Secondo il Daily Mirror, a spingere la cantante ad unirsi al ‘club dei 27’ sarebbe stato il fidanzato, il regista Reg Traviss, che dopo averla beccata al telefono con l’ex marito Blake Fielder-Civil, condannato a due anni e otto mesi per furto con scasso, è andato su tutte le furie e l’ha lasciata.

“Reg aveva scoperto che Amy e Blake si erano parlati e si era arrabbiato. I due hanno litigato e Reg l’ha lasciata”, ha detto una fonte al tabloid, secondo la quale da allora la cantante avrebbe iniziato a “giocare alla roulette russa con la propria vita”. Secondo la fonte, la Winehouse avrebbe ricominciato a prendere eroina e avrebbe potuto farsi volontariamente una dose troppo grossa perchè “non le importava più di vivere”.

Alex Foden, il parrucchiere amico della Winehouse e autore della sua inconfondibile acconciatura, ha dichiarato che la star “sapeva” che si sarebbe unita al ‘club dei 27’ dei musicisti celebri morti a quell’età. “Amy mi diceva sempre di credere che sarebbe diventata un membro del club dei 27. Il fatto che abbia portato a termine i suoi piani mi spezza il cuore”, ha detto Foden.

Ma sulla catena di eventi che ha portato alla morte della Winehouse ancora pesano troppe ombre. Secondo il Sun, il medico della star le aveva fatto visita venerdì pomeriggio ed era rimasto soddisfatto del suo stato, eppure meno di 24 ore dopo la cantante era morta. Dopo aver trascorso il venerdì sera al pub con alcuni amici, la Winehouse sarebbe tornata a casa e lì sarebbe rimasta, da sola.

Secondo l’Independent, la star avrebbe trascorso la sua ultima notte guardando video e suonando tamburi per due ore in camera da letto, spingendo i vicini a lamentarsi per il rumore e a credere che stesse facendo una festa.

Anche Andrew Morris – la guardia del corpo assegnatale dalla Island Records, la sua etichetta discografica – è pronto a giurare che la cantante fosse da sola. Morris ha dichiarato di aver controllato come stava Amy intorno alle 10 del mattino di sabato e l’ha trovata che dormiva, mentre alle 16 ha constatato che non respirava e ha chiamato l’ambulanza.

E intanto montano le polemiche sulla società che si occupava del management della star, la Metropolis Management, colpevole secondo la Island Records di aver organizzato il tour europeo nonostante la cantante non fosse in condizioni di esibirsi. Darcus Beese, co-presidente di Island Records, ha dichiarato che era “una follia” mandare la Winehouse in tour in quanto dipendente dal crack.

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