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Anziani sì, ma ancora attivi nella società

(Keystone-ATS) La Svizzera, in occasione di questo “Anno europeo dell’invecchiamento attivo”, intende dare il suo contributo, incoraggiando la politica a favorire la partecipazione costante degli anziani alla vita sociale, economica, culturale, intellettuale e civica.

Come nella maggior parte dei Paesi europei, anche in Svizzera i prossimi decenni saranno caratterizzati da profonde trasformazioni della crescita demografica, rileva oggi l’Ufficio federale di statistica (UST). L’allungamento della speranza di vita e l’attuale struttura per età della popolazione rendono in effetti più rapido l’invecchiamento demografico: il numero di persone della terza e della quarta età aumenta sempre più velocemente.

Le conseguenze sociali, economiche e politiche dell’evoluzione che si profila sono molteplici: è perciò necessario “tener conto del contributo reale e potenziale che le persone anziane possono offrire alla comunità”, scrive ancora l’UST.

In questo anno Anno europeo dedicato all’invecchiamento attivo, il mondo della politica è sollecitato a interventi puntuali, che favoriscano la partecipazione degli anziani, i quali oltre a “sentirsi utili”, devono sviluppare le proprie attitudini, mantenere una rete sociale e acquisire sicurezza in se stessi.

L’UST rende noto che nel corso del 2012 pubblicherà diversi articoli in materia di invecchiamento, sotto forma di newsletter “Demos”. Il primo, previsto per fine gennaio, sarà dedicato al comportamento culturale e sociale degli anziani; il secondo a fine maggio si occuperà della vita attiva e della situazione economica degli anziani e il terzo, a fine ottobre, analizzerà la mobilità, la partecipazione e l’esclusione sociale.

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