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Armaioli e tiratori non vogliono un censimento delle armi

(Keystone-ATS) Tutte le armi da fuoco in mano a privati non devono essere registrate in Svizzera, ritengono le lobby delle armi e i tiratori sportivi, che criticano vivamente la proposta del Consiglio federale – la cui consultazione si è chiusa a fine agosto – di inasprire la legge in vigore.

Gli acquisti legali d’armi sono censiti nei registri cantonali da dicembre 2008. Il governo propone ora d’iscrivere anche tutte le armi da fuoco in mano a privati e non solo i nuovi acquisti. Per ora soltanto 750’000 armi sono state registrate dai cantoni, mentre i privati ne possiedono circa due milioni.

Un censimento più completo permetterebbe in particolare alla polizia di sapere, prima di procedere a un intervento, se un sospettato possiede un’arma, afferma il Consiglio federale. Un argomento smontato dagli oppositori: basarsi sui registri per valutare se qualcuno è in possesso di un’arma da fuoco è “ingenuo e pericoloso”, scrive la Società per un diritto liberale sulle armi proTell nella sua presa di posizione.

Un metodo del genere funziona solo nelle serie televisive, rincarano gli armaioli. La polizia non potrà basarsi su questi registri, che resteranno in ogni modo incompleti, afferma da parte sua l’UDC.

Il PPD ha anch’esso dei dubbi: “una parte della popolazione non dichiarerà la sua arma per principio e quelli che vogliono ottenerne una lo faranno legalmente o illegalmente”. In particolare i criminali non si accalcheranno per dichiarare le loro armi, dice con una certa provocazione il partito.

Cantoni e città sostengono invece la proposta del Consiglio federale. Il sovraccarico amministrativo si giustifica, visto il guadagno in sicurezza.

Si tratta di rendere visibili oltre un milione di armi private che sono sparite dai radar delle autorità, afferma il PS, che approva la proposta. Anche il PLR è tra i sostenitori.

Il progetto in consultazione prevede anche la messa in rete di informazioni contenute nei registri cantonali, una proposta che incontra un grande sostegno. Solamente l’UDC si oppone, argomentando che il cambiamento non apporterebbe molti miglioramenti visto che i registri non censiscono le armi illegali, che rappresentano la minaccia maggiore.

L’introduzione di un obbligo di segnalare alle autorità militari gli imputati perseguiti penalmente suscettibili di mettere in pericolo gli altri o sé stessi con un’arma da fuoco fa invece l’unanimità.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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