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ASNI decide lancio iniziativa su neutralità

(Keystone-ATS) La neutralità non è sufficientemente ancorata nella Costituzione federale. Lo sostiene l’Associazione per una Svizzera neutrale ed indipendente (ASNI) che per porvi rimedio ha deciso di lanciare un’iniziativa. oggi a Berna la neutralità non è sufficientemente ancorata nella Costituzione federale. Circa 700 persone riunite oggi a Berna hanno approvato all’unanimità il lancio di un iniziativa per rimediare a questa situazione.

La nozione di neutralità figura sì in due articoli della Costituzione, ma non viene veramente definita, ha affermato oggi a Berna Werner Gartenmann, direttore dell’ASNI durante l’assemblea generale. La formazione di destra intende perciò iscrivere nella legge anche “il concetto centrale dell’ininterrotta neutralità armata”.

Gartenmann ha presentato tre varianti per un nuovo articolo costituzionale. La prima stipula che la Svizzera è neutrale, non partecipa ad alleanze militari né prende parte a guerre tra altri stati. La seconda precisa che oltre a ciò la Confederazione non deve partecipare ad alleanze militari e dettate dalla politica di sicurezza.

La terza variante aggiunge che la Svizzera non deve sostenere misure coercitive sul piano militare. L’esercito deve inoltre essere utilizzato nell’ambito di impegni internazionali esclusivamente per aiuti umanitari e a seguito di catastrofi. Spetterà al Comitato dell’ASNI scegliere il testo definitivo dell’iniziativa.

Nel corso dell’assemblea, il presidente dell’ASNI, Pirmin Schwander, ha criticato la decisione del Consiglio federale di autorizzare l’attraversamento della Svizzera, alla fine di marzo, di un convoglio britannico diretto in Libia. Ciò mostra quanto questa iniziativa sia importante, ha detto Schwander.

Schwander ha inoltre stigmatizzato il comportamento del Dipartimento federale degli affari esteri, che prende parte ad organizzazioni come le Nazioni Unite. Questo principio di neutralità attiva, ha concluso, non è logico.

Un’altra iniziativa dell’ASNI, che chiede di sottoporre a referendum obbligatorio i trattati internazionali in settori importanti, ha già avuto successo. Il Consiglio nazionale si è recentemente espresso su un controprogetto. Il popolo dovrebbe essere chiamato a votare nella primavera del 2012.

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