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Assemblea UDC: via a iniziativa per primato diritto svizzero

(Keystone-ATS) L’UDC scalda i motori in vista delle elezioni federali 2015, in programma tra un anno. E lo fa ufficializzando l’annuncio del prossimo lancio di una nuova iniziativa popolare, che preconizza la preminenza in Svizzera del diritto elvetico su quello internazionale. Il via libera è stato dato oggi all’unanimità e fra gli applausi dagli oltre 400 delegati riuniti a Rothenthurm, nel canton Svitto.

“Non vogliamo che esperti e giuristi dell’Onu o dell’Ue abbiano più voce in capitolo del popolo svizzero”, ha affermato Hans-Ueli Vogt, professore di diritto e deputato al Gran Consiglio zurighese, padre dell'”Iniziativa popolare per far applicare le decisioni del popolo – il diritto svizzero viene prima di quello straniero”.

La schiavitù, la tortura, il traffico di esseri umani e l’espulsione di persone in paesi in cui sono minacciate di morte o gravi maltrattamenti rimarrebbero comunque vietate dalla Costituzione, ha precisato. Ma se un trattato o le decisioni di una organizzazione si sviluppano in una direzione che il corpo elettorale elvetico non vuole, questa volontà sarebbe prioritaria.

Convenzione europea nel mirino

Vogt ha citato in proposito la Convenzione europea dei diritti dell’uomo: “La Svizzera non ha bisogno di un diritto internazionale, né di un tribunale internazionale che le dica come deve tutelare i diritti umani”. “Vogliamo decidere noi stessi del significato concreto dei diritti umani e delle restrizioni che vi si possono apportare”, ha aggiunto.

“Gli svizzeri non sono nati per sottomettersi”, ha rincarato il consigliere agli Stati svittese Peter Föhn, applaudito vigorosamente dai delegati.

Maurer: Svizzera “subordinata” a Ue

In apertura di assemblea, il presidente del partito Toni Brunner ha elencato i temi della campagna del partito in vista delle elezioni federali che si terranno tra un anno: indipendenza della Svizzera, politica di rigore verso gli stranieri e opposizioni ad aumenti delle imposte.

Nel suo intervento, il consigliere federale Ueli Maurer ha denunciato “uno stato di dipendenza e subordinazione” verso l’Unione europea che mette in pericolo la sovranità svizzera e “accresce le tensioni, le frustrazioni e il risentimento”. Una evoluzione a suo avviso “irresponsabile ed estremamente pericolosa”.

“Sembra che sia un compito permanente delle cittadine e dei cittadini di questo piccolo paese battersi contro l’egemonia dei grandi Stati o di potenti istituzioni”, ha proseguito Maurer, che ha denunciato la volontà dell’Ue di imporre alla Svizzera l’adozione automatica del diritto europeo e la supremazia dei suoi giudici.

Il consigliere federale zurighese ha anche denunciato l’atteggiamento degli Stati Uniti nella vertenza fiscale sfociata nell’accordo FATCA con la Svizzera. Questa grande potenza “non rispetta più la sovranità degli altri paesi”, ha deplorato Maurer. Lo stesso vale – ha aggiunto – per il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea, “sprovvisti di qualsiasi legittimità democratica” ma dalle competenze sempre più ampie.

Blocher: “putsch” contro la democrazia diretta

L’ex consigliere federale Christoph Blocher ha da parte sua denunciato una volta ancora un “putsch” contro la democrazia diretta, alludendo al laborioso processo di attuazione delle iniziative UDC contro l'”immigrazione di massa” e per il rimpatrio dei criminali stranieri. Blocher ha biasimato com’è sua abitudine la “classe politique”, inquieta per il rispetto del diritto internazionale e per i rapporti bilaterali con l’Unione europea. Accusando i politici degli altri partiti di voler sottomettere il paese a un potere straniero, il vicepresidente e leader carismatico dell’UDC ha esortato i democentristi alla “resistenza”, anch’egli sommerso dalle ovazioni dell’assemblea.

Parole d’ordine per 30 novembre

Per quanto riguarda le parole d’ordine in vista delle votazioni federali del 30 novembre, ieri il Comitato centrale dell’UDC ha detto “no” all’iniziativa popolare “Salvate l’oro della Svizzera”, ma di strettissima misura: la decisione è infatti stata presa con 35 voti contro 34. Unanime invece il voto contrario all’iniziativa “Basta ai privilegi fiscali dei milionari”, che chiede l’abolizione dell’imposizione forfettaria. L’assemblea non si è pronunciata.

I delegati dell’UDC avevano già respinto lo scorso 24 agosto a larga maggioranza – 298 voti contro 80 – l’iniziativa “Stop alla sovrappopolazione” dell’associazione Ecopop. Una parola d’ordine che ha però trovato resistenza nella base, come ha mostrato anche il primo sondaggio SSR di fresca pubblicazione, secondo cui la maggioranza dei favorevoli (complessivamente il 35%) si trova proprio nelle file UDC. E le sezioni di Basilea Campagna e di Losanna si sono già distanziati pronunciandosi giovedì per il “sì”.

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