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Associazione per agricoltura produttiva: bisogna cambiare rotta

(Keystone-ATS) L’Associazione per un’agricoltura produttiva (VPL), uno dei più virulenti oppositori alla Politica agricola 2014-2017, rivendica un freno ai trattati di libero scambio.

“Tutti gli accordi di libero scambio con un capitolo dedicato all’agricoltura vanno sottoposti a referendum facoltativo”, chiede uno dei testi presentati dal presidente della VPL nonché consigliere nazionale Rudolf Joder (UDC/BE) in una conferenza stampa a Berna.

Stando al discorso scritto di Joder, il Consiglio federale, accanto all’Unione europea (Ue), attualmente sta pianificando accordi di libero scambio con sette Stati. Un pericolo per l’agricoltura elvetica, che per la VPL va combattuto con l’introduzione di barriere all’importazione di generi alimentari, in modo da poter garantire un livello di autoapprovvigionamento sufficiente della Svizzera.

Stando a Joder una misura di protezione doganale non ha nulla di scioccante in un contesto in cui il libero mercato e la concorrenza valgono solo a parole: il consigliere nazionale ha ricordato che ogni anno a livello planetario le sovvenzioni all’agricoltura ammontano a oltre 600 miliardi di dollari.

L’Associazione vuole inoltre rafforzare il ruolo del parlamento nella definizione della politica agricola, a suo avviso oggi troppo controllata dall’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG), dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e dal Consiglio federale.

La VPL chiederà dunque che condizioni e procedure per l’ottenimento dei pagamenti diretti siano definite nella legge e non più solo a livello di ordinanza. In un altro testo l’organizzazione auspica che alle Camere sia conferito il diritto di veto sulle ordinanze di esecuzione del Consiglio federale e dell’UFAG.

I granconsiglieri bernesi Thomas Knutti e Martin Schlup, entrambi membri dell’UDC, hanno denunciato i tagli negli aiuti ai contadini. Per Knutti nel solo canton Berna sono andati persi 20 milioni di franchi di sussidi diretti. “D’altra parte per la conservazione di una specie di farfalla ogni anno vengono spesi 42’000 franchi, come se non avessimo altri problemi”, ha affermato, stando al discorso scritto.

Schlup ha denunciato il fatto che l’agricoltura è uno dei pochi settori in cui le uscite della Confederazione negli ultimi dieci anni non sono cresciute e ora, per la seconda volta in poco tempo, si profilano risparmi.

La filosofia di fondo che guida gli atti parlamentari della VPL è l’iniziativa popolare “Per la sicurezza alimentare” dell’Unione svizzera dei contadini (USC), che Joder senza sorpresa oggi è tornato a difendere a spada tratta.

L’iniziativa dell’USC, formalmente riuscita lo scorso agosto con 147’812 firme valide raccolte in soli sei mesi, chiede alla Confederazione di rafforzare l’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari provenienti da una produzione indigena sostenibile. A tale scopo, le autorità federali devono in particolare adottare provvedimenti efficaci contro la perdita di terreni coltivabili.

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