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Attacchi a Oslo: il bilancio è di oltre 90 morti

(Keystone-ATS) Il bilancio delle vittime negli attacchi a Oslo è salito a 91: 7 sono i morti dell’esplosione nel centro della capitale norvegese mentre 84 le vittime della sparatoria sull’isola di Utoya. Lo riferisce oggi la polizia.

La polizia norvegese non pensa che il duplice attentato perpetrato ieri Oslo possa essere ricondotto a un movimento jihadista. Lo ha riferito in nottata l’emittente britannica satellitare SkyNews.

Secondo Sky, la bomba fatta esplodere nel pieno centro della capitale norvegese e la successiva sparatoria sull’isolotto di Utoya, stando alle prime valutazioni degli inquirenti assomigliano più ad un attacco in stile Oklahoma City che a un attentato tipo Torri Gemelle.

Il 19 aprile 1995 un edificio federale di Oklahoma City venne fatto saltare in aria da un estremista bianco. Nell’attentato, il più grave in territorio Usa prima di quelli dell’11 settembre 2001, morirono 168 persone.

Stando a quanto riferito ieri dalla Tv norvegese NRK, gli attacchi di Oslo sarebbero stati rivendicati da un gruppo islamico chiamato i “Sostenitori della Jihad globale”.

L’uomo alto e biondo che ieri ha aperto il fuoco contro un campo estivo per giovani sull’isolotto di Utoya, non lontano da Oslo, era armato di una pistola e di un fucile automatico. Secondo la polizia potrebbe avere agito da solo.

L’aggressore, un cittadino norvegese che secondo SkyNews ha poco più di 30 anni, è stato visto aggirarsi anche sul luogo dell’attentato alla bomba perpetrato nel pomeriggio di ieri nel centro di Oslo. Per raggiungere Utoya dalla capitale bastano circa 30 minuti e il fatto che la sparatoria sia avvenuta circa 90 minuti dopo l’attentato potrebbe confermare questa ipotesi, secondo gli inquirenti.

Una giovane sopravvissuta alla sparatoria di ieri sull’isola norvegese di Utoya, durante il raduno dei giovani laburisti, ha raccontato alla Tv TV2 la dinamica dell’attacco: “camminava lentamente lungo l’isola e ha sparato contro tutti. Poi si è avvicinato verso il posto dove ero seduta e ha aperto il fuoco uccidendo subito dieci persone. La cosa strana è che era così calmo. Sono riuscita a salvarmi perchè mi sono buttata in acqua”.

“Ci siamo riuniti per parlare di quanto era appena accaduto a Oslo quando abbiamo sentito gli spari. Sul momento non gli abbiamo dato importanza, poi tutti hanno iniziato a scappare”, ha detto un’altra ragazza di appena 16 anni. E ancora: “Ho visto un poliziotto con i tappi per le orecchie. Ha detto: ‘Vorrei riunirvi tutti’. Poi ha iniziato a sparare.

Siamo corsi sulla spiaggia e iniziato a nuotare verso la terraferma”, ha detto la ragazza raccontando che l’autore della strage ha sparato anche in acqua. In molti hanno cercato rifugio in altre case mentre gli spari continuavano, altri invece sono fuggiti nei boschi o via mare. La polizia ha setacciato la zona durante la notte alla ricerca di sopravvissuti. Al raduno hanno partecipavano giovani di età compresa fra i 15 e i 20 anni.

Il presunto autore della strage è stato arrestato subito dopo la strage. Aveva con sè una pistola, un fucile da caccia e un’arma automatica, secondo la Bbc. Le autorità hanno trovato poi altre bombe inesplose sull’isola.

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