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Attacco Halle: matrice è destra antisemita

Continuano le ricerche della polizia KEYSTONE/EPA/CLEMENS BILAN sda-ats

(Keystone-ATS) Halle, nell’est del Paese, è stata teatro di un attacco di matrice antisemita contro una sinagoga e un fast food etnico che ha causato la morte di un uomo e di una donna, ma si è rischiata una strage con decine di vittime.

A compiere l’assalto è stato un neonazista 27enne tedesco, che in divisa militare verde scura e con un elmetto con mini telecamera in testa ha sparato in strada e, lanciando ordigni, ha cercato invano di fare irruzione nel tempio ebraico gremito di fedeli per la festa.

Il killer – poi fermato dalla polizia – ha filmato la propria azione per 35 minuti e nel video, postato su un sito di videogame, lo si sente urlare prima di aprire il fuoco che “la radice di tutti i problemi sono gli ebrei”. Il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, non ha potuto far altro che confermare le motivazioni “antisemite” dell’attentato compiuto dall’estremista di destra.

Al di là dei due morti, altre due persone sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta in centro, a una quindicina di chilometri di distanza. E in serata i media tedeschi parlavano dell’azione di un lupo solitario e non più di un complice in fuga, come si era sospettato per tutta la giornata.

L’azione principale si è consumata verso le 12 e un quarto nel quartiere Paulus del centro storico di Halle, la maggiore città (ma non capoluogo) della Sassonia-Anhalt. La donna, probabilmente una passante, è morta a una trentina di metri dalla sinagoga mentre l’uomo è stato ucciso nel negozio di kebab turco. Al di là del video autoprodotto dal killer, le immagini riprese dagli abitanti hanno mostrato l’uomo in divisa sparare ripetutamente in strada.

Una strage di proporzioni ancor più gravi è stata sfiorata quando l’assalitore ha cercato di fare irruzione nella sinagoga, dove si trovavano fra i 70 e gli 80 fedeli per la festività ebraica che celebra il giorno dell’espiazione dello Yom Kippur.

L’attentatore, a volto coperto e con l’elmetto, ha sparato più volte contro la porta e ha lanciato anche diversi ordigni, forse molotov o granate, per entrare. “La porta è rimasta chiusa, Dio ci ha protetti. Il tutto è durato forse dai cinque ai dieci minuti”, ha raccontato sotto shock il presidente della Comunità ebraica di Halle, Max Privorozk, sottolineando che per difendersi i fedeli hanno barricato la porta.

Secondo testimoni, l’assalitore ha lanciato un ordigno anche oltre il muro di cinta del cimitero ebraico annesso alla sinagoga. Mentre il doner kebab contro cui ha sparato uccidendo un uomo dista circa 500 metri dalla sinagoga: i due edifici sono collegati da una strada. Poi è fuggito a bordo di un’auto grigia, che la polizia ha intercettato. La Procura federale, competente anche per il terrorismo, ha avocato a sé le indagini.

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