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Attacco TGV: attentatore legato a estremismo islamico

(Keystone-ATS) Le autorità francesi ancora non confermano, ma la pista dell’islamismo radicale pare emergere come la più probabile per l’attacco di ieri sera sul treno Amsterdam-Parigi, che per una fortunata coincidenza si è concluso senza vittime, ma solo con feriti.

Il responsabile dell’attacco, bloccato sul treno da un gruppo di passeggeri ed arrestato nella stazione francese di Arras, secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori è un marocchino di 26 anni, Ayoub el Kahzzani, che aveva vissuto in Spagna prima di trasferirsi in Francia e poi probabilmente in Belgio.

Proprio durante il suo soggiorno spagnolo, in Andalusia, era stato individuato dai servizi segreti come vicino al “movimento islamista radicale”, anche attraverso alcuni contatti che aveva avuto con soggetti sotto sorveglianza da parte della polizia nell’enclave di Ceuta.

Nei mesi scorsi – rivela El Pais citando fonti dell’intelligence spagnola – el Kahzzani aveva trascorso anche un periodo in Siria, ritornando poi in Francia per motivi che restano da chiarire.

Il suo nome era noto alle forze di sicurezza di entrambi i Paesi, e in Francia era oggetto di una “scheda di segnalazione” di tipo S, che permette in particolare di individuare la persona quando tenta di lasciare il Paese.

Il giovane però, dicono fonti di polizia, durante gli interrogatori in carcere avrebbe negato di essere un terrorista, spiegando di aver avuto solo l’intenzione di fare una rapina a bordo del treno, e magari chiedere un riscatto per lasciar scendere i passeggeri.

Ad una domanda sulla provenienza delle armi che aveva con sé – un kalashnikov con munizioni, una pistola e un taglierino – avrebbe risposto di averle trovate per caso, in una sacca abbandonata in un parco di Bruxelles. La sua versione però, sottolineano le stesse fonti, non regge all’esame dei fatti, anche perché si tratta di una persona incensurata che “non ha il profilo” di un delinquente comune.

In attesa dei primi chiarimenti che arriveranno dagli esami della polizia scientifica, i governi di Francia e Belgio hanno aumentato la sorveglianza nelle stazioni e sui treni in viaggio sulle rotte internazionali, in particolare moltiplicando le “pattuglie miste” con poliziotti di entrambi i Paesi a bordo dei treni e “controlli a campione” sui bagagli dei passeggeri in partenza.

La società ferroviaria francese SNCF ha inoltre annunciato che attiverà un numero di telefono d’emergenza per segnalare “situazioni anomale” nelle vetture dei treni o sulle banchine delle stazioni, e aumenterà la presenza degli inviti alla vigilanza.

“Il livello di minaccia è elevato, lo ripetiamo da mesi e la nostra mobilitazione è totale”, ha detto il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve, senza però dare alcuna conferma ufficiale delle informazioni filtrate a proposito dell’assalitore, della sua identità e del suo movente.

In Belgio, il Premier Charles Michel ha convocato una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza nazionale, per valutare la situazione e il livello di minaccia terroristica nel Paese, che da qualche mese era stato abbassato.

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