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Audemars Piguet resiste al calo delle esportazioni orologiere

Niente crisi per Audemars Piguet KEYSTONE/SANDRO CAMPARDO sda-ats

(Keystone-ATS) Audemars Piguet non teme un crollo delle asportazioni orologiere. Il marchio vodese registra una solida crescita in termini di produzione.

“Siamo passati da 33’000 a 40’000 orologi all’anno”, sottolinea in un’intervista pubblicata sul sito online del quotidiano “Le Temps” François-Henry Bennahmias, alla testa dell’azienda.

Nei prossimi cinque anni la manifattura intende mantenere questo livello di produzione. “Credo che la causa della crisi orologiera non sia economica: la gente non ha meno soldi”, prosegue Bennahmias, aggiungendo che secondo lui alcuni suoi concorrenti sono cresciuti troppo o troppo in fretta e si sono focalizzati troppo sulla Cina.

Altri non hanno abbastanza puntato sugli Stati Uniti, “noi non abbiamo mai abbandonato questo mercato”. Il marchio conta attualmente 330 punti vendita nel mondo e impiega 1500 collaboratori, di cui 1000 in Svizzera.

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