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Auschwitz: furto scritta, arrestato presunto mandante svedese

(Keystone-ATS) BERLINO – Lo svedese Anders Hoegstroem, 34 anni, sospettato di essere il mandante del clamoroso furto della cinica scritta del campo di sterminio di Auschwitz, “Arbeit Macht Frei” (Il Lavoro Rende Liberi) a dicembre scorso, è stato arrestato oggi nella sua abitazione a Stoccolma, in Svezia.
La scritta sull’ingresso principale dell’ex campo di sterminio e lavori forzati di Auschwitz (oggi in Polonia, non lontano da Cracovia) era stata rubata il 18 dicembre e ritrovata, tre giorni dopo, da cinque cittadini polacchi, tutti arrestati. La scritta, danneggiata e subito sostituita con una copia, è stata restituita al museo del lager.
Già subito dopo la scoperta del furto era stato fatto il nome di Hoegstroem, noto in passato come militante di una organizzazione neonazista ora diventata il partito Fronte Nazionalsocialista, anche come possibile mandante. Ma lui aveva detto di avere avuto contatti con la polizia polacca solo per aiutare a ritrovare la scritta.
L’uomo è già sotto interrogatorio, ma la magistrata incaricata della parte svedese dell’inchiesta, Agneta Hilding Qvarnstroem, ha solo detto finora che l’imputato ha chiesto di essere assistito dal suo avvocato. Contro Hoegstroem il 2 febbraio scorso gli inquirenti polacchi avevano emesso un mandato di arresto europeo. La decisione se consegnare o meno il presunto mandante del furto alla giustizia polacca spetta ora al giudice, ha detto Hilding Qvarnstroem.
Nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz, oggi trasformato in un monumento alla memoria delle vittime, tra il 1940 e il 1945 furono uccise 1,1 milioni di persone, tra esse un milione di ebrei, i cui corpi furono poi bruciati nei forni crematori.

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