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Australia: voto conferma ma indebolisce conservatori Turnbull

Si prepara a governare per un secondo mandato di tre anni, ma con maggioranza notevolmente ridotta, il primo ministro conservatore australiano, Malcolm Turnbull (foto d'archivio). KEYSTONE/AP/RICK RYCROFT sda-ats

(Keystone-ATS) Si prepara a governare per un secondo mandato di tre anni, ma con maggioranza notevolmente ridotta, il primo ministro conservatore australiano, Malcolm Turnbull.

Turnbull ha messo la parola fine alle elezioni del 2 luglio, le più prolungate come campagna elettorale e come conteggio dei voti, dopo un risultato sul filo del rasoio.

Turnbull ha dichiarato vittoria, esortando i deputati e i senatori nel nuovo parlamento a lavorare insieme per farlo funzionare al meglio. “Questo è un grande giorno”, ha detto ieri sera Turnbull dopo che il leader dell’opposizione laburista, Bill Shorten, aveva riconosciuto la sconfitta e lo aveva chiamato per congratularsi.

Mentre continuano gli ultimi conteggi in seggi marginali, la coalizione dei partiti liberale e nazionale è ormai certa di aggiudicarsi 74 seggi nella Camera di 150 deputati e conta di conquistarne altri due, raggiungendo il ‘numero magico’ di 76 per formare un governo di maggioranza.

Dopo una campagna elettorale di otto settimane e ulteriore incertezza causata da un risultato assai più incerto delle aspettative, il leader laburista ha offerto di collaborare con il governo per trovare un “terreno comune”. “È di vitale importanza che questo Parlamento possa funzionare, possa trovare maniere su cui possiamo tutti concordare per assicurare di avere un’economia forte nei prossimi anni”, ha detto Turnbull.

Il premier ha quindi sottolineato la necessità di una transizione costruttiva, da un’economia alimentata dal boom minerario e dalle sue infrastrutture, a un’economia più diversificata. “Dobbiamo riportare in pari il bilancio federale e mantenere il credito AAA, che le agenzie di rating minacciano di ridurre”, ha aggiunto.

Il nuovo governo dovrà anche negoziare con un Senato dominato da verdi, indipendenti e piccoli partiti, come il populista centrista Nick Xenophon Team e l’ultraconservatore One Nation, anti-islam e anti-immigrazione.

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