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Autodenuncia, quasi 25 miliardi di franchi di patrimoni emersi

Roger Nordmann, il capogruppo socialista che ha chisto lumi al governo Keystone/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) L’idea secondo cui gli Svizzeri sarebbero dei contribuenti più trasparenti di altri andrebbe presa con le pinze. Dall’introduzione dell’autodenuncia esente da pena nel 2010, infatti, sono venuti alla luce patrimoni non dichiarati per circa 24,7 miliardi di franchi.

È quanto risulta da una risposta del Consiglio federale a un’interpellanza del gruppo socialista alle Camere federali inoltrata dal capogruppo Roger Nordmann sull’evoluzione delle finanze federali nei prossimi anni alla luce dei programmi di sgravio e dei tagli alle imposte decise dal Parlamento.

Sulla specifica richiesta di informazioni riguardo agli averi non dichiarati, il Governo indica che un’indagine svolta tra i Cantoni da parte dell’Amministrazione federale delle contribuzioni ha permesso di giungere alla cifra di 24,7 miliardi.

Tale somma potrebbe anche essere superiore visto che solo 21 Cantoni hanno risposto alle sollecitazioni dell’Amministrazione federale (“Le altre amministrazioni cantonali delle contribuzioni non hanno ancora fornito alcuna informazione o non sono in grado di farlo”, scrive il Consiglio federale).

A fine 2013, secondo dati degli stessi Cantoni, i patrimoni non dichiarati ammontavano a 8,6 miliardi di franchi. Anche all’epoca non tutti i Cantoni avevano diffuso i dati riguardanti gli averi sommersi venuti alla luce.

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