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Autostrade Liguria, calvario per locali e turisti, Toti fa causa

Genova deve fare i conti con profonde difficoltà. KEYSTONE/EPA/LUCA ZENNARO sda-ats

(Keystone-ATS) Come molti temevano, anche questo lunedì si è rivelato un problema in Liguria per chi ha dovuto spostarsi in auto a causa delle decine di cantieri aperti sulla rete autostradale da Aspi (Autostrade per l’Italia), da settimane, per mettere in sicurezza le gallerie.

Nel giorno in cui il capo del governo italiano Giuseppe Conte spiega la sua posizione sulla revoca della concessione e il titolo di Atlantia crolla in borsa, le autostrade liguri sono state ancora un calvario per lavoratori e turisti, fermi in coda sotto il sole, bloccati negli ingorghi sulle statali, imprigionati nelle strade cittadine, in primis a Genova. La situazione ha spinto il presidente ligure Giovanni Toti a ribadire che è stata avviata l’azione legale civile contro Aspi e il Ministero dei trasporti (Mit) per avere un risarcimento danni.

Le prime code si sono formate lunghissime all’alba, in A26, e in A10. In particolare sono stati 13 i chilometri di coda in A26 dal Piemonte in direzione Genova Voltri, tra Ovada e il bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia. Coda poi smaltita dopo la riapertura del tratto. In A10 si è arrivati a una coda di sette chilometri in direzione Ventimiglia tra Genova Aeroporto e il bivio A10/A26 Trafori ma altre code a tratti hanno disegnato un serpentone lungo tutta la costa genovese. In A7, la Milano-Genova, tre chilometri di coda tra Busalla e Bolzaneto, in direzione Genova. Nella notte, in A12 da Sestri Levante a Genova est, un tratto di 50 km, sono servite due ore rispetto a un tempo di percorrenza di 30 minuti. Si era formata una coda di oltre 8 km per un cambio di carreggiata.

La situazione non è migliorata nel pomeriggio, in particolare in A10 ci sono state code a tratti per diversi chilometri con congestionamenti tra Spotorno e Albisola, in direzione Savona, a causa del lavori. In A7, in direzione Genova, quattro chilometri di coda tra Busalla e Genova Bolzaneto, per il tratto chiuso.

Sul fronte legale si muovono anche i comitati di cittadini. Mercoledì, il Comitato Autostrade Chiare, che riunisce centinaia di utenti ed è nato a seguito della tragedia del ponte Morandi, incontrerà il prefetto di Genova per chiedere interventi: “La situazione attuale è tornata quella pesantissima di dicembre scorso con migliaia di utenti condannati a code infinite a causa dei cantieri”, spiegano i promotori, invitando a “partecipare, in modo legale e civile con striscioni e fischietti”. Appuntamento alle 10.00 all’ingresso della Prefettura.

Oggi sul sito del Comitato è cresciuta l’esasperazione: “Siamo letteralmente sequestrati, fermi da un’ora sulla A10 al km 43 direzione Genova, senza alcun motivo – scrive un automobilista -. Prima dell’uscita di Savona il pannello segnalava 3 chilometri di coda al km 41. Fossero stati chiari indicando subito da Savona avrei avuto la possibilità di uscire, non rimanendo intrappolata in questo inferno! E ci fanno pure pagare”.

“Oramai i cartelli luminosi non segnalano più niente. Sono appena entrato a Genova Aeroporto, direzione Savona. Subito dopo la barriera c’è già coda. Non era segnalato. Che schifo”, scrive un altro. “Non mettetevi in viaggio sulla A10 da Savona verso Genova. I cartelli indicano coda a tratti fino ad Albisola ma è tutto bloccato!!!!” avverte ancora un utente.

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