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Avenir Suisse: occorre aprire la mobilità ai nuovi carburanti

Le auto elettriche non sono la panacea per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050 (foto simbolica) KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Le auto elettriche non sono la panacea per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050 come vuole la Confederazione.

Lo sostiene il laboratorio di idee di matrice liberale Avenir Suisse che in una nuova pubblicazione promuove “l’apertura tecnologica” senza nuove sovvenzioni.

Nel testo “A tutto gas verso lo zero netto”, presentato oggi ai media, Avenir Suisse ha valutato le misure tecniche, economiche e politiche necessarie per far diminuire le emissioni di CO2 nel modo più efficace possibile. Il suo lavoro, realizzato con l’aiuto dl Laboratorio federale di prova dei materiali (Empa), giunge alla conclusione che sia meglio non affidarsi unicamente al motore elettrico.

Origine dell’elettricità

In effetti, la mobilità sostenibile non dipende solo dalla tecnologia di propulsione, ma anche dalla fonte originale di energia che la alimenta. Questa fonte deve contenere una percentuale molto elevata di energia rinnovabile, scrive Avenir Suisse.

Quando l’elettricità è prodotta in centrali a carbone o a gas, il veicolo elettrico che essa alimenta non è in realtà più rispettoso dell’ambiente rispetto ai veicoli che funzionano a diesel, a benzina o a gas, sottolinea la pubblicazione. Allo stesso modo, i veicoli alimentati da pile a combustibile non proteggono maggiormente il clima se l’idrogeno utilizzato non viene prodotto in modo ecologico.

Sostenere i carburanti sintetici

Per Avenir Suisse, i veicoli che in futuro circoleranno in Svizzera non possono quindi limitarsi alla tecnologia elettrica, ibrida o a celle a combustibile. Sono necessari anche veicoli con motori a combustione, a condizione che siano alimentati da carburanti sintetici che proteggano il clima.

Tuttavia se benzina, diesel e gas vengono prodotti in modo sintetico sono ancora nettamente più cari dei combustibili fossili. Il loro prezzo, inclusa la tassa sugli oli minerali, è di 4,50 franchi al litro, ha dichiarato ai media Peter Richner, vicedirettore dell’Empa.

Per far abbassare il prezzo dei carburanti sintetici, Avenir Suisse propone due misure: bisogna esentarli dalla tassa sugli oli minerali tenendo conto della riduzione delle emissioni di CO2 che comportano e parallelamente occorre anche che il prezzo dei carburanti fossili sia tale da permettere di promuovere i carburanti sintetici. I primi dovrebbero quindi essere più cari e i secondi più economici, con un prezzo alla pompa di 2,40 franchi al litro entro il 2050.

Espansione del fotovoltaico

Globalmente, c’è più che sufficiente energia rinnovabile disponibile, scrive Richner nella pubblicazione. In Svizzera, soprattutto il fotovoltaico ha un enorme potenziale. Utilizzando il 50% delle superfici dei tetti adatte, si potrebbe produrre la stessa quantità di elettricità che si produce con le centrali nucleari. Inoltre vi sono soluzioni interessanti per l’integrazione del fotovoltaico nelle facciate.

L’elettricità in eccesso in estate potrebbe poi essere utilizzata per produrre idrogeno o idrocarburi sintetici, che possono essere immagazzinati bene e utilizzati in vari modi.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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