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Aziende elvetiche si rivolgano al di fuori della zona euro, OSEC

(Keystone-ATS) Non sono previsti miglioramenti a corto termine per la situazione economica in Europa: le aziende elvetiche dovranno quindi cercare nuove opportunità al di fuori della zona euro. È l’opinione di Daniel Küng, direttore dell’Ufficio svizzero per l’espansione commerciale (OSEC), che in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano romando “Le Temps” invita gli imprenditori svizzeri a agire con rapidità.

“Se le aziende attendono che il franco scenda nuovamente al di sotto della soglia di 1,20 franchi per euro per agire, allora sarà troppo tardi”. Secondo Küng, la Banca nazionale svizzera (BNS) dovrà continuare a sostenere il tasso di cambio minimo dell’1,20 fissato il 6 settembre 2011. Chiede inoltre maggiori investimenti nella ricerca e nell’innovazione.

Il direttore dell’OSEC si dice “un po’ pessimista” in merito all’evoluzione dell’economia globale sulla base di previsioni presentate da diversi istituti e dall’FMI. Per quanto riguarda la situazione in Europa, “non credo che migliorerà nei prossimi sei-dodici mesi”. Per questo motivo le aziende elvetiche dovranno cercarsi nuovi mercati, afferma.

Künz auspica anche la conclusione di nuovi accordi di libero scambio. Attualmente la Svizzera sta negoziando con la Cina, l’India e la Russia. Questi trattati possono favorire “un forte aumento dei volumi esportati dalla Svizzera”.

Se la Svizzera riuscirà a concludere un accordo di libero scambio con la Cina prima che lo faccia l’UE vi saranno nuove opportunità estremamente interessanti per le aziende elvetiche. Ogni anno – segnala Künz – tra 20 e 30 milioni di cinesi escono dalla povertà, cosa che rafforzare la richiesta di merci, tra cui anche quelle provenienti dall’estero.

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