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Banchieri privati: successione BNS va regolata al più presto

(Keystone-ATS) La successione di Philipp Hildebrand alla testa della Banca nazionale svizzera va regolata al più presto, in modo da evitare ulteriori danni alla credibilità dell’istituto. Lo ha detto Nicolas Pictet, presidente dell’Associazione banchieri privati svizzeri (ABPS), durante la conferenza stampa annuale dell’organizzazione svoltasi oggi a Berna.

Con Hildebrand la piazza finanziaria svizzera ha perso un uomo di grandi qualità, ha affermato Pictet. A suo avviso la politica della BNS però non cambierà: la banca è in un’istituzione guidata non da un solo uomo, ma dall’insieme del direttorio. Si impongono per contro discussioni riguardo a un inasprimento dei regolamenti interni.

Per quanto concerne lo spinoso problema del rafforzamento del franco è importante che la BNS possa decidere mantenendo la sua indipendenza, ha sostenuto Grégoire Bordier, comproprietario della Bordier & Cie. “Naturalmente le banche private approfitterebbero di un corso minimo più elevato”, ha aggiunto.

Molto preoccupante per il settore – secondo Christoph Gloor, di La Roche & Co Banquiers – è il furto di dati eseguito dalla banca Sarasin, che ha fatto scoppiare il caso Hildebrand. Che informazioni riguardanti una pubblica persona vengano sottratte e finiscano in pasto al pubblico è quanto di più grave possa succedere a una banca. È però difficile evitare che un dipendente con intenti criminali commetta un furto di questo tipo: Gloor spera ora che i responsabili di quanto successo siano condannati.

Un altro fronte aperto è il contenzioso con gli Usa. La lezione è stata appresa: “non vi è più alcun istituto svizzero responsabile che accolga ancora evasori americani”, ha osservato Pictet. Le banche accettano solo clienti in regola con la normativa fiscale americana.

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