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Berlino: con Brexit GB fuori dal mercato unico

Il ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schäuble KEYSTONE/EPA/MICHAEL REYNOLDS sda-ats

(Keystone-ATS) Se sarà Brexit, Londra non avrà più accesso al mercato unico europeo, contrariamente a Norvegia, Lichtenstein, Islanda e anche Svizzera, che sono fuori dalla Ue.

La minaccia tedesca nei confronti di Londra, che in Europa tiene soprattutto al libero scambio senza frontiere, suona come un poderoso schiaffo agli euroscettici britannici come Boris Johnson, convinti che una volta uscito dall’Unione il Regno Unito sarà in grado di rinegoziare – a suo vantaggio – accordi europei ‘à la carte’.

L’avvertimento non viene da un politico tedesco qualsiasi. A parlarne allo Spiegel è il potente ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, considerato un intransigente ma anche uno dei più europeisti in Germania.

A dire il vero Schäuble – che proprio oggi ha avute parole positive per la Grecia, affermando forse per la prima volta che Atene ha fatto i compiti a casa – bacchetta anche l’Ue: comunque andrà a finire, sostiene, si dovrà ridurre il peso insostenibile della burocrazia di Bruxelles.

Le anticipazioni dell’intervista di Schäuble allo Spiegel in edicola domani, dedicato alla Brexit e bilingue tedesco-inglese, sono rimbalzate immediatamente in Gran Bretagna, dove il Guardian online ha messo subito la notizia in home page, insieme alla riproduzione della copertina del settimanale: un’immagine dell’Union Jack con l’auspicio “Per favore non lasciateci!”, in inglese “Please don’t go!”, in tedesco “Bitte geht nicht!”.

Il primo a reagire a Londra è stato il cancelliere dello scacchiere George Osborne. Schierato con il premier David Cameron contro la Brexit in vista del referendum del 23 giugno, su twitter Osborne ha parlato di “un intervento importante dalla Germania. Il Regno Unito dovrebbe accettare la libertà di movimento (delle persone)” e non smettere di pagare una quota all’Ue per “continuare ad avere accesso” al mercato unico.

È vero che il ragionamento di Schäuble non fa una piega. La Gran Bretagna nel mercato unico ma fuori dall’Ue, spiega il ministro delle Finanze, “non funzionerà”, in quanto “si chiederà ad un paese di rispettare le regole di un club dal quale vuole ritirarsi”. Schäuble precisa che “se una maggioranza in Gran Bretagna sceglie la Brexit, si tratterà di una decisione contro il mercato unico.

Essere dentro significa essere dentro. Essere fuori significa essere fuori. Abbiamo il massimo rispetto della sovranità del popolo britannico”. Il ministro aggiunge che “l’Europa lavorerà senza la Gran Bretagna se necessario. Ad un certo punto i britannici si renderanno conto di aver preso la decisione sbagliata. E un giorno accetteremo il loro ritorno, se è quello che desiderano”.

Schäuble conclude affermando che “ci stiamo preparando a tutti gli scenari possibili per limitare i rischi. Ad ogni modo, in caso di Brexit non potremo chiedere una maggiore integrazione: a giusto titolo in molti si chiederebbero ancora una volta se i politici non hanno capito nulla. Anche se la Brexit vincerà per pochi voti, sarà un avvertimento a non proseguire come al solito. Qualunque cosa succederà, dovremo seriamente vedere come ridurre la burocrazia”.

Più morbida la cancelliera Angela Merkel: “Dal mio punto di vista, il fatto che la Gran Bretagna rimanga nella Ue è la cosa migliore e più desiderabile per tutti noi. Con Londra abbiamo una stretta collaborazione – osserva Merkel – e sarebbe ovviamente un bene continuare su questa linea nel quadro dell’Unione europea”.

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