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Berlusconi attacca Monti-stampella, nuovo contratto

(Keystone-ATS) Una sorta di nuovo contratto con gli italiani è quello che Silvio Berlusconi presenta per quasi due ore a Porta a Porta proponendo alle imprese che assumono a tempo indeterminato di non “pagare le tasse per 3-5 anni” (una sorta di “assunzione in nero”) e poi mettendo in chiaro che va rivisto il fiscal compact.

“L’accordo va ridiscusso e ci dovrebbe essere un nuovo patto e un nuovo voto in Parlamento”, ha affermato. Misure che si aggiungono al taglio dell’Imu e alla promessa di ridurre le tasse. Accanto al programma economico però l’ex capo del governo non manca di lanciare nuovi affondi contro Monti bollato come “una persona finta” a cui Berlusconi rimprovera di “averlo ingannato”.

L’ex capo del governo è un fiume in piena anche se per tutta la puntata non sono mancate le ‘punzecchiaturè con il conduttore Bruno Vespa ‘rimproveratò per averlo interrotto spesso per poi fare delle sintesi al suo posto. All’ennesimo riassunto di Vespa, Berlusconi, sempre a metà tra il seccato ed il divertito, nel fargli i complimenti non risparmia una stoccata: “Sono qui anche se lei fa due milioni di ascolto. Se avessi le reti unificare non sarei qui…”.

Il Cavaliere conferma l’intenzione di candidarsi al Senato che, a suo dire, sarà la trincea calda della prossima legislatura. Nessun annuncio invece sui nomi in lista se non quello di non candidare inquisiti. L’ex capo del governo chiede di non fare nomi anche se poi si sofferma a parlare di Nicola Cosentino, coordinatore del partito in Campania: “Mi piange il cuore, ho letto tutte le carte su Cosentino e non c’è nullà. Non nasconde il fastidio per la candidatura di Valentina Vezzali nella lista Monti: “Non dico se le avessi fatto la corte ma, se l’avessi chiamata sarebbe venuta con noi”.

Gli altri nomi sono top secret, Berlusconi mette in chiaro che al momento il partito ha discusso solo sugli apparentamenti. Argomento discusso ieri nel corso di una cena e oggi in un vertice con i dirigenti a via del Plebiscito. L’alleanza dovrebbe comprendere, oltre alla Lega, Fratelli D’Italia, una lista Dc, il Mir di Samorì, e Vittorio Sgarbi. Resta ancora da capire se ci sarà una lista del Sud a cui potrebbe allearsi Raffaele Lombardo che al momento farebbe resistenze così come non mancano i malumori dei cespugli che rischiano, non trovando ospitalità nelle liste pidielline, di rimanere fuori. Quanto alla destra di Storace, il partito dovrebbe far parte della coalizione e al momento, l’ex governatore dovrebbe spuntarla (anche se nulla è deciso) sulla Lorenzin per quanto riguarda l’appoggio del Pdl nella corsa alla Pisana.

I toni sono perentori quando chiede agli elettori di “non disperdere i voti” soprattutto di non votare Fini e Casini “due vecchi arnesi”, lasciandosi andare poi ad una battuta proprio sul leader Udc: “È belloccio, quando va in tv piace alle signore ma io sono più bello ed ho più classe”. L’ex premier si dice convinto di poter riconquistare i delusi “non mi serve il 51% ma il 40% così posso procedere a riformare il Paese, ottenendo il 55% in Parlamento grazie alla legge elettorale”. Berlusconi poi non cambia idea sul suo futuro “posso fare il ministro dell’economia e dello sviluppo economico in un governo guidato da Alfano”. Quest’ultimo, a suo dire “sarà accettato come candidato premier da tutta la coalizione”.

Il Cavaliere approfitta poi del salotto di Vespa per chiarire sui gay: niente nozze tra omosessuali: “c’è stato un fraintendimento”.

Non mancano infine gli attacchi alla magistratura soprattutto a quella parte “legata da un filo rosso che utilizza la giustizia a fini politici ed il signor Ingroia ne è un esempio”.

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