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Bocciata l’armonizzazione degli orari dei negozi

La proposta è stata formulata in origine dal consigliere agli Stati Filippo Lombardi (PPD/TI). KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Non ci sarà nessuna armonizzazione a livello nazionale degli orari di apertura dei negozi.

Con 26 voti contro 16 e 3 astenuti, il Consiglio degli Stati ha infatti respinto per la seconda volta l’entrata in materia sulla nuova Legge federale sugli orari di apertura dei negozi (LANeg).

Secondo la LANeg, che concretizza una mozione del “senatore” Filippo Lombardi (PPD/TI), tutti i negozi della Svizzera devono poter rimanere aperti in settimana dalle 06.00 alle 20.00 e il sabato fino alle 19.00 (fino alle 18.00 secondo la versione approvata dal Nazionale). Per tener conto di eventuali opposizioni da parte dei Cantoni, competenti in materia di orari, i giorni festivi cantonali sono stati esclusi dall’armonizzazione.

Lo scopo della nuova legge, ha sottolineato Karin Keller-Sutter (PLR/SG) a nome della commissione, è limitare il turismo degli acquisti. La legge avrebbe anche permesso di ridurre la disuguaglianza nei confronti dei negozi nelle stazioni ferroviarie e di servizio.

La commissione non è però riuscita a convincere la Camera che ha bocciato la proposta. Per la maggioranza il turismo degli acquisti è principalmente dovuto ai prezzi troppo elevati e non agli orari di apertura. Il tema, è stato inoltre sottolineato, è di competenza cantonale e non deve essere regolamentato su scala nazionale.

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