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Borsa svizzera: chiude in calo SMI -0,65%

(Keystone-ATS) Le piazze europee, in chiaro ribasso dopo la chiusura in pesante calo dei mercati asiatici sulla scia dei rinnovati timori sul fallimento della Grecia, hanno recuperato terreno nel pomeriggio con la pubblicazione di dati macroeconomici americani. Con il ritorno in negativo di Wall Street, i listini sono di nuovo peggiorati. L’indice SMI dei valori guida della Borsa svizzera ha chiuso a 5495,69 punti, in calo dello 0,65%. L’indice allargato SPI ha terminato la seduta a quota 4970,13 (-0,73%).

L’indice Ism manifatturiero, che monitora l’andamento del settore negli Stati Uniti, a settembre è salito a sorpresa a 51,6 da 50,6 di agosto. Il dato è migliore delle attese degli analisti che puntavano su un risultato poco variato a 50,5. Quota 50 è lo spartiacque fra contrazione ed espansione del ciclo. Inoltre la spesa edilizia negli Stati Uniti ha registrato ad agosto un balzo mensile dell’1,4% dopo il ribasso dell’1,4% di luglio (dato rivisto), meglio delle attese. Di ieri sera invece la notizia che la Grecia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di bilancio per il 2011 e il 2012 concordati con Ue e Fmi per il proprio salvataggio.

Come usuale, nei momenti in cui salgono le preoccupazioni per la crisi debitoria a soffrire sono soprattutto i titoli finanziari. Fra le banche, l’UBS ha ceduto il 4,27% (a 10,09 franchi), il Credit Suisse il 4,58% (a 22,90 franchi) e la Julius Bär lo 0,98% (a 30,40 franchi). Quanto agli assicurativi, Zurich Financial è arretrata del 2,98% (a 185,30 franchi), mentre Swiss Re è riuscita a contenere le perdite (-0,63% a 42,25 franchi).

Contrastati i pesi massimi difensivi, con Nestlé in crescita dello 0,10% (a 50,15 franchi), Novartis pure dello 0,10% (a 50,85 franchi), mentre Roche è in flessione dello 0,20% (a 146,80 franchi).

Robusta performance per Holcim, che ha messo a segno un balzo del 5,65% (a 51,45 franchi). Thomas Schmidheiny, grosso azionista del numero due mondiale del cemento, in un’intervista pubblicata dal domenicale “SonntagsZeitung” ha indicato che intende accrescere la sua quota dal 18 al 20% del capitale.

In positivo anche Actelion (+0,17% a 30,35 franchi), Givaudan (+0,21% a 712,50 franchi), SGS (+1,15% a 1406,00 franchi) e Synthes (+0,07% a 147,10 franchi).

Nell’indice allargato Implenia è in lieve aumento (+0,2% a 21,25 franchi). Il gruppo ha annunciato stamane un avvicendamento ai vertici. La presidenza della direzione da subito è affidata ad Anton Affentranger. Egli lascia il consiglio d’amministrazione, dove aveva la carica di presidente. Gli succede Markus Dennler, finora vicepresidente dell’organo di sorveglianza. Il Ceo Hanspeter Fässler ha “deciso di lasciare l’impresa”, ha indicato oggi il numero uno svizzero nel settore delle costruzioni.

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