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Borsa svizzera: chiude in lieve rialzo, SMI +0,09%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso in lieve rialzo una seduta passata quasi interamente in territorio positivo. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 6511,87 punti (+0,09% rispetto a ieri), dopo aver toccato nel pomeriggio 6539,82 punti, un massimo da oltre un anno a questa parte. Il listino globale SPI ha guadagnato lo 0,01% a 6011,82 punti.

Gli operatori descrivono la seduta come tranquilla e povera d’impulsi, con volumi di contrattazione assai modesti: i principali attori rimangono a bordo campo a osservare l’evolvere della situazione.

Dopo aver aperto in ribasso sulla scia delle piazze asiatiche, intimorite dal rallentamento della crescita in Cina, i mercati europei hanno recuperato qualcosa con l’avvio delle contrattazioni a Wall Street, che pur senza riuscire veramente a decollare è stata rassicurata dagli ultimi dati sulla produzione industriale americana. Intanto l’inflazione Usa è scesa ai minimi da novembre 2010: il dato alimenta in qualche modo i timori di tendenze deflazionistiche, ciò che potrebbe spingere la Federal Reserve a intervenire nuovamente in funzione di stimolo dell’economia.

Sul fronte interno l’attenzione era concentrata su Holcim (-1,17% a 59,30 franchi), che ha sofferto per i realizzi di guadagno dopo la presentazione di risultati semestrali leggermente inferiori alle aspettative. Altri titoli fortemente esposti ai cicli economici come ABB (-0,23% a 17,39 franchi) e Adecco (+1,06% a 44,00 franchi) non hanno mostrato un andamento unitario.

Hanno perso velocità nel finale i bancari UBS (-0,38% a 10,45 franchi) e Credit Suisse (-0,35% a 16,99 franchi): è salita per contro Julius Bär (+1,39% a 32,01 franchi), fortemente sotto pressione nelle scorse sedute dopo l’annuncio della nota operazione con Merrill Lynch. Fra gli assicurativi Zurich (-0,70% a 226,20 franchi), che presenterà domani i suoi conti, si è rivelata meno tonica di Swiss Re (+0,33% a 61,20 franchi).

Il listino è stato trascinato da Novartis (+1,38% a 58,65 franchi), che grazie a uno studio favorevole di UBS e ad acquisti prettamente tecnici è salita ai massimi da quasi due anni. Sono rimasti per contro fermi al palo gli altri due pesi massimi difensivi, Roche (-0,17% a 176,10 franchi) – che oggi ha annunciato l’omologazione in Svizzera del nuovo farmaco contro il cancro al seno Perjeta – e Nestlé (-0,25% a 60,60 franchi). Riguardo a quest’ultimo valore vanno segnalate le dichiarazioni del presidente del consiglio di amministrazione Peter Brabeck, che ha escluso uno sbarco in borsa autonomo della filiale Nespresso.

Nel mercato allargato ha informato sull’andamento degli affari Conzzeta (-1,11% a 1780,00 franchi).

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