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Borsa svizzera: chiude in rialzo, SMI +0,31%

(Keystone-ATS) Dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici americani, la Borsa svizzera si è mossa vicina alla parità per poi allungare il passo parallelamente all’andamento favorevole di Wall Street. Il listino principale SMI ha chiuso a quota 6711,65 (+0,31%), superando così la soglia dei 6700 punti per la prima volta dall’aprile 2010. L’indice allargato SPI ha terminato la seduta a 6020,98 punti (+0,21%).

I nuovi cantieri negli Stati Uniti in gennaio sono progrediti del 14,6% su base mensile, al ritmo annuale di 596 mila unità, contro le 539 mila unità previste. I permessi edilizi sono invece diminuiti del 10% al tasso di 562.000 contro attese per 559.000.

Al centro dell’attenzione oggi figurava il titolo Clariant, che ha subito un ribasso del 13,23% (a 15,15 franchi). Il gruppo basilese ha annunciato il rilevamento del concorrente tedesco Süd-Chemie. Clariant ha raggiunto un accordo per l’acquisto del 96% delle azioni, in possesso dell’investitore One Equity Partner e della famiglia fondatrice dell’impresa. Il valore della transazione ammonta a 2,5 miliardi di franchi. “L’acquisizione potrebbe essere sensata, ma il prezzo è piuttosto alto”, ha dichiarato un operatore alla Reuters. Giudizio analogo da parte degli analisti della banca Vontobel e della Banca cantonale di Zurigo.

Anche oggi robusta performance per il Credit Suisse, avanzato del 3,25% (a 44,15 franchi). In progressione anche l’UBS (+1,68% a 18,80 franchi) e la Julius Bär (+0,48% a 43,95 franchi). Decisamente positivi anche i valori guida assicurativi, con Zurich Financial che ha guadagnato il 2,20% (a 274,30 franchi) e Swiss Re, che domani presenterà le cifre del 2010, con un incremento dell’1,36% (a 56 franchi). Quanto ai titoli difensivi di peso, Novartis (-0,09% a 54,05 franchi) e Nestlé (-0,29% a 52,45 franchi) sono in flessione, mentre Roche ha segnato un rialzo (+0,22% a 139,70 franchi).

Synthes è in discesa dell’1,68% (a 128,70 franchi), in seguito a realizzi stando agli operatori. Il gruppo solettese ha registrato nel 2010 un utile netto di 907,7 milioni di dollari (+10,2%). Le vendite della società attiva nel campo dell’ingegneria biomedica sono progredite dell’8,6% (+7,5% in divise locali) a 3,687 miliardi di dollari. Il risultato operativo è aumentato del 10,4% a 1,283 miliardi di dollari. Le cifre annunciate stamane superano le attese degli analisti. Del buon risultato approfitteranno anche gli azionisti: il consiglio di amministrazione propone di aumentare il dividendo del 33% a 1,80 franchi.

Cambio ai vertici di Nobel Biocare: Domenico Scala, presidente della direzione dal 2007, lascia la carica alla fine di aprile. Sarà sostituito da Richard Laube, ex dirigente della Nestlé, riferisce oggi il maggior gruppo mondiale specializzato in impianti dentari, alla vigilia della presentazione di risultati del 2010. Il titolo ha perso il 2,01% (a 19,05 franchi).

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