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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,25%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha iniziato la settimana con una seduta chiusa in lieve ribasso. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 5645,96 punti (-0,25% rispetto a venerdì), mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,20% a 5143,34 punti.

Al centro dell’attenzione, in una giornata nervosa e caratterizzata da bruschi saliscendi, è stata ancora una volta la crisi del debito sovrano, con i riflettori che si sono spostati dalla Grecia all’Italia. In mattinata è stato raggiunto un nuovo record storico per il rendimento di un titolo di stato della Penisola a dieci anni, salito al 6,66%: la Banca centrale europea ha così reagito acquistando obbligazioni italiane. Voci su imminenti dimissioni del premier Silvio Berlusconi hanno poi fatto diminuire i differenziali di rendimento sul Bund, tornati poi a crescere dopo le smentite.

L’euro si è intanto rafforzato sul franco in seguito alle dichiarazioni del presidente della Banca nazionale svizzera Philipp Hildebrand, che ha parlato di possibili nuovi interventi. Tanto più che – notizie di oggi – in ottobre l’inflazione è risultata negativa (-0,1% su base annua) e la disoccupazione in crescita, seppur lieve (al 2,9 % a franchi).

Sul fronte interno si è mossa bene UBS (+0,92% a 11,00 franchi): secondo una notizia di stampa Sergio Ermotti assumerà la direzione dell’istituto a titolo definitivo. Dopo un avvio con il freno tirato si è ripresa anche Credit Suisse (+0,09% a 23,20 franchi), mentre ha costantemente sofferto Julius Bär (-1,43% a 33,02 franchi), penalizzata dalle voci che vedono aumentare la sua offerta all’istituto olandese Rabobank per rilevare la banca privata basilese Sarasin (+6,14% a 33,70 franchi). Fra gli assicurativi Swiss Re (+0,52% a 48,40 franchi) è apparsa più tonica di Zurich (-0,70% a 199,10 franchi).

Tra i titoli più legati alla congiuntura ABB (+0,30% a 16,67 franchi) ha tenuto meglio di Adecco (-2,62% a 39,79 franchi) e di Holcim (-1,23% a 52,25 franchi): le due aziende pubblicheranno i loro trimestrali rispettivamente martedì e mercoledì. Il segmento del lusso ha visto in difficoltà sia Swatch (-0,95% a 363,50 franchi) – il CEO Nick Hayek ha spiegato alla Reuters che i margini sono sotto pressione per via dei cambi – sia Richemont (-0,60% a 47,80 franchi). I difensivi Nestlé (-0,49% a 50,70 franchi), Novartis (+0,36% a 49,90 franchi) e Roche (-1,05% a 142,00 franchi) hanno chiuso in ordine sparso.

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