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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,67%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera chiude con una seduta in ribasso una settimana comunque positiva. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 7863,36 punti, in flessione dello 0,67% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,59% a 8188,54 punti.

Come sulle altre piazze europee la giornata è trascorsa nella tranquillità. Dopo le turbolenze delle ultime settimane il mercato sembra aver ritrovato una certa stabilità, ma nessuno è in grado di dire se finalmente si è toccato il fondo o se è solo la quiete prima di una nuova tempesta.

Sui corsi ha inciso il leggero calo del prezzo del petrolio e anche una certa propensione a realizzare i guadagni. Con un quasi +3% il mercato ha vissuto in giornata la migliore performance settimanale dall’inizio dell’anno, ha osservato un operatore. È quindi normale che gli investitori abbiano cercato di portare fieno in cascina. Dall’inizio dell’anno l’arretramento rimane però pur sempre del 10%.

Sul fronte congiunturale va segnalato che negli Usa i prezzi al consumo in gennaio sono aumentati più di quanto atteso: la crescita dell’1,4% su base annua è la più forte da ottobre 2014. Diventa così più probabile un ulteriore aumento dei tassi ancora quest’anno da parte della Federal Reserve.

Per quanto riguarda i singoli titoli vi è stata delusione per il mancato rimbalzo di Nestlé (-0,70% a 70,85 franchi), scesa ieri di quasi il 4% dopo la pubblicazione dei conti 2015. Sono scivolati all’indietro anche gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (-0,48% a 73,20 franchi) – che ha annunciato lo statuto di “svolta terapeutica” negli Usa per un suo antitumorale – e Roche (-0,23% a 255,70 franchi).

Hanno perso terreno con il trascorrere delle ore pure i bancari UBS (-0,60% a 14,79 franchi), Credit Suisse (-2,02% a 13,10 franchi) e Julius Bär (-0,49% a 40,39 franchi). Nel comparto assicurativo Zurich (-0,93% a 212,80 franchi) si è mossa in linea con Swiss Re (-1,35% a 91,65 franchi), nel giorno della presentazione dei bilanci della concorrente tedesca Allianz.

Fra i titoli maggiormente dipendenti dai cicli economici una volta ancora sotto pressione è risultata inizialmente LafargeHolcim (-1,35% a 37,99 franchi), che è poi rientrata nel gruppo. Con il segno meno hanno chiuso ABB (-0,56% a 17,73 franchi), Adecco (-1,44% a 58,35 franchi) e Geberit (-0,39% a 359,50 franchi), come pure – nel segmento del lusso – Swatch (-0,90% a 341,60 franchi) e Richemont (-1,81% a 65,00 franchi). Transocean (-3,61% a 8,27 franchi) ha sofferto per la flessione del prezzo del greggio.

Completano lo scacchiere dei titoli principali Actelion (-0,87% a 137,40 franchi), Givaudan (+0,32% a 1870,00 franchi), SGS (-0,50% a 1978,00 franchi), Swisscom (-2,25% a 482,70 franchi) e Syngenta (-0,22% a 402,20 franchi).

Nel mercato allargato gli occhi erano puntati su EFG International (+1,52% a 6,68 franchi), che ha confermato negoziati esclusivi con BTG Pactual per l’acquisizione di BSI. Hanno informato sull’andamento degli affari Micronas (+0,13% a 7,49 franchi) e BB Biotech (+0,09% a 234,60 franchi).

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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