Prospettive svizzere in 10 lingue

Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -1,50%

(Keystone-ATS) Troppe nuvole all’orizzonte, è tempo di mettere il fieno in cascina: è stato questo in estrema sintesi l’orientamento odierno degli investitori alla borsa svizzera, che ha chiuso nettamente in ribasso.

L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8908,27 punti, in flessione dell’1,50% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI ha perso l’1,32% a 10’154,64 punti.

Alla luce delle tensioni politiche che stanno interessando il Medio Oriente chi è presente sul mercato mostra attualmente una chiara avversione al rischio. Un certo nervosismo è generato anche dal “super-giovedì”, che vedrà le elezioni nel Regno Unito e la riunione dei vertici della Banca centrale europea, chiamata a determinare la futura politica monetaria.

In una giornata povera di dati congiunturali – qualche indicazione, scarsamente rilevante, è giunta dall’Eurozona – il petrolio è scivolato sotto la soglia critica dei 50 dollari a barile. Ce n’era abbastanza quindi per propendere per i realizzi di guadagno.

Sul listino elvetico ha pesato soprattutto Roche (-5,47% a 250,40 franchi), che ha reagito negativamente a uno studio sull’efficacia di Perjeta, un farmaco per il cancro al seno. È arretrata anche Novartis (-0,82% a 78,75 franchi), mentre si è smarcato il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+0,54% a 83,40 franchi), che si è confermato tonico come nelle scorse sedute.

Male orientati sono rimasti per tutta la giornata i valori più sensibili ai cicli economici quali Adecco (-1,71% a 71,80 franchi), Geberit (-0,57% a 453,20 franchi), ABB (-1,13% a 24,55 franchi) – che la settimana scorsa aveva offerto la migliore performance – e LafargeHolcim (-1,91% a 56,50 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-3,74% a 368,20 franchi) e Richemont (-3,31% a 78,80 franchi) sono sprofondate sempre più nel rosso con il passare delle ore.

Perdite più limitate sono state per contro mostrate dai bancari UBS (-0,58% a 15,35 franchi), Credit Suisse (-1,27% a 13,19 franchi) e Julius Bär (-1,00% a 49,40 franchi). Non si sono sottratti alla tendenza generale gli assicurativi Zurich (-0,35% a 283,30 franchi), Swiss Life (-1,76% a 317,60 franchi) e Swiss Re (-1,30% a 87,40 franchi).

Completano il quadro dei 20 titoli principali Givaudan (-0,99% a 1994,00 franchi), Lonza (-2,37% a 201,80 franchi), SGS (-1,08% a 2297,00 franchi), Sika (+0,40% a 6340,00 franchi) e Swisscom (-0,43% a 461,10 franchi).

Nel mercato allargato tonfo di Burckhardt Compression (-10,53% a 276,00 franchi), che ha annunciato un calo di utile e ordinativi nel 2016/2017, mostrandosi anche prudente riguardo al futuro. SFS Group (+2,31% a 115,30 franchi) ha approfittato di una raccomandazione di UBS, mentre Meyer Burger (+6,78% a 1,26 franchi) ha beneficiato di una segnalazione di Vontobel. Parecchio interesse ha suscitato pure Tornos (+6,77% a 5,05 franchi), salita ai massimi degli ultimi due anni con volumi di scambio consistenti.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR