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Borsa svizzera: chiusura in forte calo, SMI -2,07%

(Keystone-ATS) Seduta interamente negativa quella odierna per la Borsa svizzera. Permangono le incertezze sulla messa in atto dei piani decisi la settimana scorsa dal vertice dell’UE per la soluzione della crisi debitoria. Gli investitori attendono di conoscere i dettagli. L’SMI ha terminato in calo del 2,07% a 5’731.27 punti, l’SPI dell’1,99% a 5’211.91 punti.

Nel primo pomeriggio i listini stavano riducendo le perdite, ma con l’apertura sfavorevole di Wall Street e la pubblicazione dell’indice dei responsabili degli acquisti di Chicago, sceso più delle attese, e, più tardi, la notizia che l’americana MF Global ha fatto richiesta per la bancarotta assistita, i cali si sono fatti man mano più sostanziosi.

Sotto pressione sono stati soprattutto i titoli finanziari: UBS ha ceduto il 6,35% a 11.21 franchi, Credit Suisse il 4,37% a 25.60 franchi, Julius Bär il 5,15% a 33.34 franchi, mentre Zurich Financial Services ha perso il 2,95% a 203.80 franchi e Swiss Re l’1,97% a 48.23 franchi. Pesanti anche il settore del lusso, con Swatch in flessione del 4,47% a 371.60 franchi e Richemont del 4,29% a 50.25 franchi, e titoli ciclici quali Adecco (-6,11% a 42.41 franchi), ABB (-3,91% a 16.72 franchi), Holcim (-3,03% a 56 franchi). Peggio della media hanno fatto pure Transocean (-3,19% a 50 franchi), Syngenta (-2,29% a 268.50 franchi) e SGS (-2,08% a 1510 franchi).

Nessun sostegno nemmeno dai pesi massimi difensivi: Novartis ha chiuso in calo dell’1,27% a 49.61 franchi, Nestlé dello 0,88% a 50.90 franchi e Roche dello 0,28% a 144.70 franchi.

Nell’indice allargato Clariant ha lasciato sul terreno l’1,24% a 9.60 franchi. Nel terzo trimestre l’utile netto del gruppo di specialità chimiche basilese è sceso a 81 milioni di franchi contro 109 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Su nove mesi il risultato è invece in forte crescita: 241 milioni, a fronte di 144 milioni un anno prima. Il giro d’affari del terzo trimestre si è attestato a 1,865 miliardi, pari a un incremento del 9% in franchi e del 25% in valute locali. La crescita è stata favorita dal rilevamento della Süd-Chemie e aumenti dei prezzi. Nei primi nove mesi il giro d’affari è salito dell’1% a 5,452 miliardi (+15% in valute locali). Il gruppo ha annunciato peraltro la soppressione di 700 impieghi nel mondo.

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