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Borsa svizzera: mattinata in lieve rialzo

(Keystone-ATS) La borsa svizzera rimane lievemente orientata al rialzo. Alle 11.30 l’indice dei valori guida SMI segnava 6371,75 punti (+0,31% rispetto a venerdì), mentre il listino globale SPI era in crescita dello 0,23% a 5788,89 punti.

Archiviata la settimana scorsa in chiaro recupero la seduta odierna è partita all’insegna della cautela. Sui mercati continuano a pesare i timori per la centrale nucleare giapponese di Fukushima, le incertezze relative allo sviluppo della situazione in Nordafrica, nonché le difficoltà dei paesi della zona euro. Molto dipenderà, nel prosieguo di giornata, da diversi dati macroeconomici americani, riguardanti la spesa individuale, il reddito personale, la vendita di abitazioni e le attività manifatturiere.

Sul fronte interno permane l’attenzione su Roche (+0,61%): il titolo venerdì era salito fortemente dopo l’uscita di Maja Oeri dal gruppo di azionisti legati da contratto dal 1948, costituito dagli eredi del fondatore Fritz Hoffmann-La Roche. Il cosiddetto “pool” di proprietari ha perso la maggioranza dei voti: controlla ora la società solo al 45%. Questo fa pensare a scenari di fusione con Novartis (+0,59%), che già detiene un terzo dei voti e il 6,2% di tutti i titoli in circolazione. Ma in un’intervista pubblicata ieri dalla SonntagsZeitung il vicepresidente del consiglio di amministrazione, André Hoffmann, ha sostenuto che un’unione con i “cugini” renani oggi avrebbe ancora meno senso che cinque o dieci anni or sono.

Più tonici della media appaiono oggi i bancari UBS (+1,19%) e Credit Suisse (+1,05%), nonché gli assicurativi Swiss Re (+1,38%) e Zurich (+0,81%). Stentano per contro i valori più legati alla congiuntura come ABB (+0,09%) e Holcim (+0,36%). I vertici di Actelion (-0,87%) hanno scritto agli azionisti, ribadendo la loro opposizione alle richieste avanzate dal fondo Elliot Partners. Nel segmento del lusso bene Swatch (+1,27%), mentre Richemont (-0,19%) subisce gli effetti di un cambiamento di obiettivo di corso operato da Citigroup. Praticamente invariata è Nestlé (+0,10%).

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