Borsa svizzera: passa in positivo ma poi torna in negativo
(Keystone-ATS) Dopo un’apertura in negativo e un temporaneo passaggio al di sopra della linea di demarcazione, la Borsa svizzera è tornata a muoversi in territorio negativo. Verso le 11:30 l’indice dei valori guida SMI perdeva lo 0,48% e quello allargato SPI lo 0,32%.
Dopo l’euforia della vigilia gli investitori si mostrano più prudenti, secondo gli osservatori. L’ottimismo è moderato prima del vertice dell’Unione europea (Ue) di domani.
Per quanto riguarda le blue chip: occhi puntati su UBS (+2,15%) – che ha annunciato un utile trimestrale di 1,018 miliardi di franchi nonostante la perdita di 1,85 miliardi subita a causa delle transazioni non autorizzate effettuate da un trader a Londra – e su Novartis (-2,70%). Il gruppo farmaceutico basilese, che nel periodo luglio-settembre ha registrato un utile netto in crescita del 7% a 2,49 miliardi di dollari (2,2 miliardi di franchi), ha comunicato che prevede di cancellare 2000 posti di lavoro, soprattutto in Svizzera e negli Stati Uniti, in seguito a un programma di compressione dei costi. In particolare intende chiudere il sito di Nyon (VD) che occupa 320 persone e sopprimere 760 impieghi a Basilea.
In calo anche Roche che perde lo 0,42%, mentre in progressione l’altro peso massimo difensivo Nestlé che guadagna lo 0,19%.
Tra gli altri titoli in crescita, i maggiori guadagno sono segnati da Actelion (+2,76%) e Transocean (+1,31%).
In flessione invece i bancari Cs Group e Julius Bär che cedono rispettivamente l’1,10% e lo 0,88%.