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Borsa svizzera: seduta positiva, SMI +1,20%

(Keystone-ATS) ZURIGO – Avvio di settimana all’insegna del rialzo per la Borsa svizzera. I guadagni, sostenuti da un maggiore ottimismo sulla soluzione della crisi greca, si sono rafforzati nel pomeriggio, sulla scia del buon andamento a Wall Street, galvanizzata da diversi annunci di fusioni-acquisizioni. L’indice SMI dei titoli guida ha terminato la seduta a quota 6791,48, un livello non più raggiunto da inizio ottobre 2008. L’indice completo SPI ha chiuso a 5826,09 punti (+1,09%).
Nel primo pomeriggio è stato annunciato che negli Stati Uniti la spesa personale, indicatore dei consumi privati, a gennaio ha registrato un rialzo dello 0,5%, superiore alla previsione di un aumento dello 0,4%. La spesa edilizia negli Usa – sempre in gennaio – ha segnato un ribasso mensile dello 0,6% in linea con le previsioni. D’altro canto l’indice Ism a febbraio è sceso a 56,5 punti da 58,4 di gennaio, sotto le stime degli economisti.
Sulla piazza elvetica il titolo Actelion è crollato del 16,16% a 45,90 franchi. La società biotecnologica basilese non ha raggiunto un importante obiettivo: il suo medicinale di punta Tracleer non riesce a ridurre la mortalità nella fibrosi cistica. “È una grande delusione. Molti investitori avevano sperato in tale indicazione supplementare”, ha dichiarato un operatore alla Reuters.
Tutte la altre blue chip sono in rialzo, tranne Swiss Re che ha perso lo 0,27% (a 48,15 franchi). Swiss Life ha guadagnato l’1,85% (a 137,90 franchi), Zurich Financial lo 0,89% (a 261,30 franchi). Quanto ai bancari, il Credit Suisse è avanzato del 2,94% (a 49,10 franchi). Stando agli operatori, la Bernstein ha migliorato il proprio giudizio sul titolo della banca elvetica. La Julius Bär è in aumento dell’1,44% (a 33,90 franchi) e l’UBS dell’1,15% (a 14,98 franchi).
Novartis ha segnato una progressione dello 0,84% (a 60,25 franchi), Roche dell’1,45% (a 182 franchi). La Nestlé – altro peso massimo difensivo – è cresciuta dello 0,94% (a 53,95 franchi). Fra gli altri valori guida si è messo in evidenza Richemont, in rialzo del 4,39% (a 37,81 franchi). Il titolo del produttore dei beni di lusso è stato favorito da un articolo sulla rivista per investitori “Barron’s”, hanno rilevato i broker, Bene anche Swatch Group (+2,58% a 306,40 franchi).
Kühne+Nagel ha registrato un incremento dell’1,90% (a 99,30 franchi). L’anno scorso il gruppo logistico ha registrato un calo dell’utile del 20,2% a 467 milioni di franchi. Il fatturato si è contratto del 19,4% a 17,4 miliardi. Ad incidere sull’evoluzione dell’utile è stato un accantonamento straordinario di 35 milioni di franchi in relazione ad un procedura giuridica su una presunta posizione dominante negli Stati Uniti.

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