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Borsa svizzera: sempre orientata in ribasso

(Keystone-ATS) La borsa svizzera rimane orientata al ribasso, sebbene appaia meno in affanno delle altre piazze continentali, grazie alla resistenza offerta dai valori difensivi. Alle 15.15 l’indice dei valori guida SMI segnava 8174,97 punti, giù dell’1,08% rispetto a venerdì.

Il listino globale SPI perdeva l’1,10% a 8879,47 punti.

Il movimento negativo è partito venerdì in seguito alle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di Boston Eric Rosengren, che si è espresso a favore di graduali aumenti dei tassi di interesse per evitare un surriscaldamento dell’economia americana. Le sue parole hanno messo in allarme gli investitori, portando Wall Street a subire il peggiore arretramento dal voto sulla Brexit. Il mercato teme infatti che la stretta monetaria negli Usa avvenga prima del previsto, vale dire già in questo mese.

Gli esperti della Banca cantonale di Zurigo si aspettano settimane turbolenti. A loro avviso il crollo di venerdì a New York (Dow Jones -2,13%) potrebbe marcare la fine del periodo di bassa volatilità che ha caratterizzato gli ultimi tempi, dando il via a una fase di tempesta.

Per quanto riguarda i singoli titoli sotto pressione rimangono i bancari UBS (-2,83%), Credit Suisse (-3,09%) e Julius Bär (-2,22%). Le vendite interessano però anche gli assicurativi Zurich (-1,16%), Swiss Re (-1,10%) – nessuna sorpresa è scaturita dal tradizionale incontro del settore riassicurativo svoltosi a Montecarlo – e Swiss Life (-2,06%).

Male orientati sono pure i valori più sensibili ai cicli economici come ABB (-1,74%), Adecco (-3,41%), Geberit (-0,26%) e LafargeHolcim (-2,54%). Nel segmento del lusso Richemont (-1,44%), che presenterà mercoledì i dati relativi all’andamento degli affari dei primi cinque mesi dell’esercizio 2015/2016 – soffre più di Swatch (-0,19%).

Pur senza sfuggire alla tendenza generale cercano di limitare i danni i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,77%), Novartis (-0,58%) e Roche (-0,83%).

Nel mercato allargato in evidenza è Kudelski (+1,34%), che ha ottenuto davanti a un tribunale americano una vittoria nella vertenza che la oppone alla cinese Gotech. La società luganese Adienne ha fatto sapere di voler entrare in borsa: non sono però stati comunicati dettagli al riguardo.

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