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Borsa svizzera chiude in calo, SMI -0,25%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso le contrattazioni in calo al termine di una seduta interamente negativa. L’indice principale SMI (-0,25% a 9’061.76 punti) ha subito l’impatto soprattutto dai pesi massimi difensivi. In flessione anche l’SPI (-0,19% a 10’288.98 punti).

Da un lato gli investitori hanno apprezzato dati congiunturali positivi dall’Eurozona, dall’altro l’attentato terroristico di Manchester ha pesato sul clima generale, ha affermato un operatore, secondo cui al mercato un consolidamento farebbe bene.

Hanno trainato al ribasso il listino principale soprattutto Nestlé (-0,90% a 82.65 franchi dopo aver aggiornato ieri i suoi massimi), Novartis (-0,44% a 79.05 franchi) e Credit Suisse (-4,00% a 13.43 franchi). Oggi inizia la negoziazione del diritto di sottoscrizione dell’aumento di capitale da 4 miliardi di franchi della grande banca. In forte calo anche Julius Bär (-1,63% a 51.40 franchi), mentre UBS è salita dello 0,82% a 16.06 franchi.

Ad eccezione di ABB (-0,49% a 24.25 franchi) hanno invece tutti chiuso in rialzo i ciclici: Geberit ha guadagnato lo 0,27% a 449.70 franchi, Adecco lo 0,60% a 75.60 franchi, Sika l’1,07% a 6’135.00 franchi e LafargeHolcim l’1,47% a 58.70 franchi. Di ieri la notizia che il presidente della direzione di Sika passerà alla guida di LafargeHolcim. Bene anche Lonza (+0,95% a 201.00 franchi).

Contrastato il lusso (Richemont -0,18% a 81.15 franchi, Swatch +0,08% a 390.70 franchi) dopo i dati sulle esportazioni orologiere di aprile, tornate a scendere. In occasione dell’assemblea generale la presidente del consiglio d’amministrazione del gruppo di Bienne (BE), Nayla Hayek, ha sottolineato che Swatch ha la “ferma intenzione” di mantenere i posti di lavoro, nonostante il periodo difficile che sta attraversando l’industria orologiera, e non vuole esercitare “una pressione malsana” su partner commerciali e clienti.

Nell’indice allargato LEM è cresciuta del 6,44% a 1’075.00 franchi dopo la pubblicazione dei conti 2016/17. Clariant, che ieri ha annunciato la fusione con il gruppo americano Huntsman, ha invece ceduto il 2,55% a 21.04 franchi.

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