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Borsa svizzera chiude in forte contrazione, SMI -3,95%

(Keystone-ATS) È durata lo spazio di un mattino la corsa al rialzo della borsa svizzera dopo la notizia della notte secondo cui la Bce intende acquistare titoli di stato italiani e spagnoli. Dopo aver toccato i 5263,20 punti verso le 10.00, l’indice delle blue chip SMI ha perso progressivamente nerbo per poi sprofondare dopo l’apertura al ribasso di Wall Street. In chiusura, l’indice principale SMI ha perso il 3,95% scendendo sotto la soglia psicologica dei 5 mila punti (4967,99 per l’esattezza). Sul mercato allargato, l’SPI ha terminato a 4547,76 punti, in flessione del 4,11%.

A trainare i listini nelle prime ore di contrattazioni sono stati i valori bancari. Dopo un forte rialzo, UBS ha perso slancio nel corso della mattinata, per poi affogare come gli altri titoli a causa del tracollo della borsa americana.

Il titolo della maggiore banca elvetica ha quindi lasciato sul terreno il 4,63% a 10,51 franchi. Stesso scenario per il Credit Suisse, in flessione del 4,96% a 22,63 franchi. Julius Baer ha subito una contrazione del 4,68% a 27,32 franchi.

I timori di una nuova recessione a seguito della retrocessione del debito americano e dei problemi debitori europei, ha spinto verso il basso gli altri titoli. In negativo i pesi massimi, con Roche in calo del 3,58% a 123,80 franchi, Novartis del 3,62% a 41,85 franchi e Nestlé del 2,13% a 46 franchi.

In forte flessione anche i ciclici come ABB (-6,74% a 15,36 franchi), Adecco (-4,91% a 38,52 franchi), Holcim (-5,21% a 45,64 franchi), Lonza (-7,87% a 52,10 franchi). Forti vendite anche sui titoli del lusso: Swatch ha perso il 7,64% a 334,80 franchi e Richemont il 7,82% a 39,02 franchi.

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