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Borsa svizzera chiude in forte rialzo, SMI +2,46%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso la seduta odierna in forte rialzo con l’indice SMI dei titoli guida in progresso del 2,46% a 8’581,56 punti, mentre l’indice complessivo SPI è avanzato del 2,37% a quota 8’849,37.

Rispetto agli scorsi giorni, quando lo SMI ha subito un consistente calo, vi è stata quindi un’inversione di tendenza, favorita dal rimbalzo del prezzo del petrolio e dall’andamento positivo di Wall Street.

Hanno inciso favorevolmente sull’andamento dei mercati anche l’indice Zew, che a dicembre – per il secondo mese consecutivo – ha registrato un’accresciuta fiducia degli investitori in Germania, e il dato americano sull’inflazione, rimasta invariata a novembre a livello mensile. Quanto al tanto preannunciato aumento dei tassi negli USA gli analisti si accordano nel pronosticare un incremento moderato. La decisione da parte della Fed è attesa per domani sera.

Sulla piazza zurighese tutte le blue chip sono risultate di segno più. Tra i pesi massimi difensivi il colosso dell’alimentare Nestlé è salito del 2,17% (a 73.10 franchi) , Novartis del 2,68% (a 84.40 franchi) e Roche del 2,17% (a 268.30 franchi). Hanno allungato il passo in modo deciso anche i bancari, in particolare Ubs che è cresciuta del 3,69% (a 18.55 franchi) e che ha fatto meglio di Credit Suisse (+3,30% a 20.68 franchi ) e Julius Bär (+2,28% a 44.41 franchi).

In evidenza pure il segmento del lusso: Swatch ha messo a segno una progressione del 3,72% (a 337.30 franchi) e Richemont del 2,09% (a 70.95 franchi). Su entrambe le società si erano abbattuti negli scorsi giorni ordini di vendita in scia a timori di un indebolimento dell’economia cinese.

I guadagni più consistenti sono stati evidenziati dalla volatile Transocean (+8,47% a 13.06 franchi), piuttosto malmenata nel recente passato, che ha approfittato del rialzo delle quotazioni del petrolio, tornato a salire, dopo che ieri, per l’eccesso di rifornimenti sui mercati, era calato ai livelli pre-crisi.

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