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Borsa svizzera chiude in ribasso, SMI -0,16%

(Keystone-ATS) Seconda seduta negativa questa settimana per la borsa svizzera: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 9415,62 punti, in flessione dello 0,16% rispetto a ieri, e lo stesso arretramento ha interessato anche il listino globale SPI, sceso a 9444,45 punti.

Gli investitori sono apparsi a lungo assai cauti e poco reattivi agli stimoli. D’altra parte dopo i recenti rialzi – venerdì l’SMI ha toccato un massimo dal 2007 – l’aria si è fatta rarefatta, ma in pochi sembrano aspettarsi una correzione: semplicemente non vi sono alternative alle azioni, ha commentato un operatore interpellato dalla Reuters.

Sul fronte interno l’interesse è rimasto concentrato per tutta la giornata su Sika: il titolo è stato sospeso a partire dalla mattinata per la tenuta dell’assemblea degli azionisti, che si è protratta oltre le 17.30. Negli ultimi scambi il titolo ha perso lo 0,19%, dopo l’annuncio di un fatturato trimestrale in calo ma più elevato delle previsioni.

Novità sono giunte pure da una seconda prevista operazione a cavallo della frontiera franco-elvetica: Holcim (+0,07% a 75,00 franchi) e Lafarge hanno infatti reso noti i nomi dei 14 consiglieri di amministrazione che guideranno la nuova entità che dovrebbe nascere dalla prevista – ma anche in questo caso controversa – fusione.

Fra i titoli maggiormente esposti ai cicli congiunturali si è difesa bene ABB (+0,14% a 21,17 franchi), mentre sono arretrati Adecco (-1,39% a 81,45 franchi) e Geberit (-0,73% a 368,00 franchi), un movimento ricalcato anche – nel segmento del lusso – da Swatch (-0,50% a 442,00 franchi) e Richemont (-0,36% a 83,65 franchi). Transocean (+3,87% a 16,63 franchi) si è per contro resa protagonista di un ottimo rimbalzo dopo le perdite di ieri.

In recupero dopo l’ultima seduta negativa è apparsa anche Julius Bär (+0,48% a 51,95 franchi), mentre sotto la linea sono rimasti gli altri due bancari, UBS (-0,21% a 18,92 franchi) e Credit Suisse (-0,15% a 27,01 franchi). In ordine sparso hanno terminano gli assicurativi Zurich (-0,48% a 309,90 franchi) e Swiss Re (+0,10% a 96,45 franchi).

Poco mossi sono apparsi i pesi massimi difensivi Novartis (-0,20% a 100,40 franchi), Nestlé (invariata a 75,55 franchi) – che secondo notizie di stampa avrebbe trovato un acquirente per la filiale francese Davigel – e Roche (-0,32% a 277,00 franchi).

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