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Borsa svizzera chiude negativa, SMI -0,21%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso in rosso la prima giornata di contrattazioni della settimana: l’indice SMI dei principali titoli ha segnato una flessione dello 0,21% rispetto a venerdì a 8’253,34 punti. L’indice complessivo SPI è arretrato dello 0,13% a quota 8’515,20.

Si è quindi interrotta la spirale al rialzo innescata sul finale della settimana scorsa, malgrado le borse asiatiche abbiano chiuso stamane in territorio positivo. A trascinare i listini verso il basso è stato ancora una volta il corso del petrolio, ridisceso a poco più di 30 dollari al barile.

Gli investitori, ha detto un analista, sono confusi e insicuri. Il volume degli scambi è stato modesto, ma la situazione dovrebbe cambiare nei prossimi giorni, quando sono attesi i risultati annuali di Novartis, Roche e Lonza.

Ha pesato anche la pubblicazione dell’indice Ifo che misura la fiducia delle imprese in Germania, attestatosi a gennaio a un livello inferiore alle stime degli analisti. Si tratta del dato più basso da febbraio dello scorso anno.

Sulla piazza zurighese hanno resistito i pesi massimi difensivi, con Nestlé che ha fatto segnare un progresso dello 0,42% (a 72.40 franchi) e Roche dello 0,11% (a 265.60 franchi). Novartis è rimasta incollata sulle quotazioni di venerdì (a 82.90 franchi).

Molto deboli i bancari: Credit Suisse ha lasciato sul terreno l’1,89% (a 17.65 franchi), ma decisamente sottotono sono risultate pure Ubs (-1,78% a 16.53 franchi) e Julius Bär (-1,22% a 42.07 franchi).

Contrastato il segmento del lusso: Swatch ha chiuso a +0,21% (a 328.90 franchi) mentre Richemont è arretrata dello 0,93% (a 63.75 franchi). Tra i perdenti della giornata anche Zurich Insurance (-1,74% a 220.50 franchi). Sull’assicuratore zurighese continua a incidere negativamente l’avvertimento sugli utili lanciato la settimana scorsa.

Maglia nera è comunque risultata di gran lunga LafargeHolcim, che ha fatto un tonfo del 4,42% (a 42.17 franchi). Non sono quindi bastate le affermazioni rilasciate dal CEO Eric Olsen alla stampa domenicale, secondo cui l’attuale corso dell’azione non rispecchia il reale valore dell’azienda.

In controtendenza rispetto all’andamento del mercato Geberit, che è salita dell’1,37% (a 347.10 franchi). Bene anche Givaudan (+1,38% a 1’837.00 franchi).

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