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Borsa svizzera la seduta prosegue in recupero

(Keystone-ATS) Dopo le pesanti perdite che hanno caratterizzato le ultime sedute la borsa svizzera è oggi in piena fase di recupero. Alle 15.10 l’indice dei valori guida SMI segnava 8178,40 punti (+1,50% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI era in progressione dell’1,61% a 8066,61 punti.

Come le altre piazze europee il mercato elvetico trova oggi il rimbalzo, reduce da una striscia di otto chiusure negative consecutive, che hanno portato l’SMI a contrarsi di oltre l’8%. Anche questa settimana sarà probabilmente archiviata in perdita: è la quarta volta di seguito che succede.

La domanda che ora tutti si pongono è: siamo di fronte a un movimento di natura meramente tecnica o è l’avvio di una nuova fase? Nessuno sembra volersi sbilanciare: stando agli operatori il nervosismo è ancora elevato – non sono mancati neanche oggi sbalzi notevoli dei corsi – e basterebbero alcune notizie negative per far girare la giostra nuovamente in senso inverso.

Al momento però l’orizzonte è sgombro: se sul fronte dell’Eurozona la giornata è di bonaccia a livello di notizie, dagli Usa è arrivato l’ultimo dato sulla costruzione di case, superiore alle attese. Si aspettano ora con molto interesse le ultime indicazioni sulla fiducia dei consumatori raccolte dall’università del Michigan.

Nei giorni scorsi le cattive notizie congiunturali provenienti soprattutto dall’Eurozona avevano spinto diversi investitori a separarsi dalle loro partecipazioni. Molti titoli sono così scesi sotto livelli critici che hanno fatto partire gli ordini di vendita automatici, innestando quindi una spirale negativa. Ha pesato anche il fatto che non tutti i trimestrali presentati dalle aziende elvetiche si sono dimostrati convincenti.

Rimanendo in Svizzera, il mercato sembra ancora confrontato con i postumi dell’abbuffata dei trimestrali di ieri, una giornata di passione che ha visto l’indice di volatilità salire ai massimi degli ultimi due anni. Nestlé (+0,23%) rimane così condizionata dal dato relativo alle vendite nei primi nove mesi, inferiore alle attese, che ha portato molti analisti ad abbassare l’obiettivo di corso. Gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (+2,00%) e Roche (+2,30%), approfittano del buon andamento dell’intero comparto farmaceutico europeo.

Dopo giorni di umiliazioni è scattata l’ora della vendetta per i bancari UBS (+2,41%), Credit Suisse (+1,14%) e Julius Bär (+2,48%). Tonici sono pure gli assicurativi Swiss Re (+0,56%) e Zurich (+1,81%). Tutti positivi, sebbene non tutti con lo stesso entusiasmo, sono i titoli particolarmente sensibili alla congiuntura come ABB (+0,47%), Adecco (+1,93%), Geberit (+2,29%) e Holcim (+2,52%).

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