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Borsa svizzera rimane negativa

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera rimane negativa, con l’indice SMI dei titoli guida che a due ore dalla chiusura segna una flessione dello 0,12% a 8’630,35 punti, mentre l’indice complessivo SPI scende dello 0,02% a quota 10’394,51.

I mercati sono in attesa delle decisioni della Fed americana e i pronostici indicano che ci si avvia verso un nuovo rialzo dei tassi di interesse, il secondo dall’inizio dell’anno. Una stretta appare infatti scontata nonostante i rischi di una guerra commerciale innescata dal presidente Usa Donald Trump.

L’attenzione è puntata anche sulla Bce di Mario Draghi che domani potrebbe scoprire le carte sulla tempistica della fine del quantitative easing. Le attese sono per una riduzione graduale degli acquisti, attualmente pari a 30 miliardi di euro al mese, fino ad azzerarli entro fine anno.

Sulla piazza zurighese Julius Bar (+0,13%) è l’unico titolo bancario che rimane a galla, mentre cedono terreno UBS (-0,48%) e Credit Suisse (-1,05%). Questa notte CS ha annunciato di aver concluso un accordo extragiudiziale nell’ambito della vertenza che opponeva l’istituto al gruppo bancario americano Lehman Brothers, fallito per la crisi dei mutui subprime.

Nello stesso comparto finanziario scivolano gli assicurativi Zurich (-0,89%) e Swss Re (-0,88%): Swiss Life rimane ferma sulla soglia della parità.

Contrastati i pesi massimi difensivi: il gigante dell’alimentare Nestlé sale (+0,24%), mentre scivolano all’indietro i farmaceutici Novartis (-0,29%) e Roche (pure -0,29%). In ripresa, dopo il tonfo di ieri, il segmento del lusso: Swatch allunga dell’1,31% e Richemont dello 0,78%.

Sul mercato allargato Cicor sta guadagnando l’8,36%: stamane il gruppo industriale neocastellano attivo nella microelettronica ha rivisto al rialzo i pronostici semestrali su fatturato e utili.

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