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Borsa svizzera rimane orientata al ribasso

(Keystone-ATS) La giornata prosegue in netto ribasso alla Borsa svizzera, con il il mercato che si è riavvicinato ai minimi di seduta: alle 15:20 l’indice dei valori guida SMI segnava 5300,73 punti (-2,39% rispetto a venerdì), mentre il listino globale SPI era in flessione del 2,27% a 4834,90 punti.

Come nel resto del continente a pesare sull’umore degli investitori sono i crescenti rischi riguardanti l’insolvibilità della Grecia e le difficoltà di altri paesi dell’Eurozona: in un’asta odierna di titoli di Stato l’Italia ha dovuto accettare interessi nettamente più elevati.

L’ondata di vendite interessa in particolare i valori finanziari UBS (-1,80%), Credit Suisse (-1,33%) e Julius Bär (-2,27%), come pure gli assicurativi Swiss Re (-2,44%) e Zurich (-3,78%). Per quanto riguarda gli istituti di credito tiene banco lo spinoso braccio di ferro con gli Usa in materia di evasione e, nello stesso ambito, anche l’accordo fra Berna e Berlino sull’imposta liberatoria: l’intesa potrebbe infatti fallire, considerata l’opposizione della SPD. Swiss Re ha da parte sua sottolineato come i bassi tassi di interesse rappresentino una sfida difficile per il settore in cui opera.

Soffrono comunque anche i titoli più legati alla congiuntura quali ABB (-2,24%), Adecco (-3%) e Holcim (-2,46%). Swatch (-0,34%), che ha annunciato oggi la fine della cooperazione con l’americana Tiffany, si muove meglio di Richemont (-2,64%), peraltro oggi scambiata senza il dividendo di 0,45 franchi. Particolarmente sotto pressione è Transocean (-3,15%), ma nella corrente generale vengono trascinati anche i difensivi Nestlé (-1,31%), Novartis (-2,81%) – penalizzata da un cambiamento di raccomandazione al ribasso da parte di Merrill Lynch – e Roche (-3,12%).

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