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Borsa svizzera sempre in negativo, ma meno che altrove in Europa

(Keystone-ATS) La mattinata prosegue al ribasso per la borsa svizzera, ma il mercato elvetico – insieme a quello di Londra – sta reagendo meglio di altre piazze continentali all’esito del referendum in Grecia.

Alle 11.00 l’indice dei valori guida SMI segnava 8859,72 punti, in flessione dello 0,60% rispetto a venerdì. Il listino globale SPI perdeva lo 0,58% a 8994,20 punti.

La decisione del popolo ellenico ha chiaramente creato una nuova situazione. Gli investitori sembrano però voler assumere un orientamento attendista, aspettando gli ulteriori sviluppi.

Tutte le blue chip si muovono sotto la linea, anche se a profondità diverse. Soffrono i bancari UBS (-1,47%), Credit Suisse (-1,59%) e Julius Bär (-1,61%), come anche i titoli maggiormente dipendenti dalla congiuntura quali ABB (-0,92%), Adecco (-1,37%) e Holcim (-1,13%). Swatch (-1,65%) è influenzata da un cambiamento di obiettivo di corso operato da Bernstein.

Giù pure Syngenta (-1,28%), dopo che Monsanto ha fatto sapere di essere pronta ad aumentare la sua offerta solo dopo aver visto i libri contabili del gruppo renano. Stanno per contro offrendo una certa resistenza alla tendenza generale i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,15%), Novartis (-0,38%) e Roche (-0,23%).

Nel mercato allargato gli occhi sono puntati su Zehnder (-1,99%), che ha lanciato un avvertimento sugli utili semestrali informando nel contempo sul dato provvisorio delle vendite. Emmi (-1,24%) ha da parte sua fatto sapere che la forza del franco sta incidendo sulle attività all’estero.

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