Borsa svizzera sempre negativa
(Keystone-ATS) La Borsa svizzera accentua ancora le perdite, con l’indice SMI dei titoli guida che a due ore dalla chiusura segna una flessione dell’1,04%, a 8’907,57 punti, mentre l’indice complessivo SPI arretra dell’1,09% a quota 10’097,90.
Sui mercati pesa il clima di incertezza generato dagli sviluppi politici del Russiagate negli Stati Uniti, che ha condizionato stamane le piazze asiatiche e che sta mettendo sotto pressione i principali mercati europei.
Sul fronte interno mancano impulsi di rilievo: l’appuntamento principale è stato finora costituito dall’assemblea generale di Credit Suisse che oggi ha approvato a larghissima maggioranza un aumento di capitale pari a quattro miliardi di franchi.
In borsa il titolo della seconda banca svizzera ha recuperato terreno rispetto all’apertura, ma rimane sotto la soglia della parità (-0,78%). In netta discesa UBS (-1,32%) mentre il gestore patrimoniale Julius Bär limita le perdite allo 0,20%. Sulla stessa linea discendente pure gli assicurativi Zurich Insurance (-0,18%), Swiss Life (-0,28%) e Swiss Re (-0,85 %).
Tra i pesi massimi difensivi il colosso dell’alimentare Nestlé (-0,55%) non resiste alla tendenza ribassista, e ancora peggio fanno i farmaceutici Roche (-2,01%) e Novartis (-1,01%): quest’ultima società ha annunciato il taglio nel prossimo anno e mezzo di 500 posti di lavoro a Basilea nel settore della produzione tradizionale, della coordinazione e dello sviluppo. Parallelamente ne creerà altri 350 nel campo dell’alta tecnologia.
Tra i valori più sensibili ai cicli congiunturali LafargeHolcim scivola dell’1,85% e ABB dell’1,36 %. Gli unici titoli momentaneamente in progressione sono Richemont (+0,38%), Givaudan (+0,15%) e Sika (+0,57%).
Sul mercato allargato Züblin, società immobiliare zurighese controllata dal miliardario russo Viktor Vekselberg, ha annunciato stamane di essere tornata in attivo con un utile nello scorso esercizio di 29,9 milioni di franchi: il titolo sta guadagnando l’8,17%.
